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NOLA. ROGHI AGRICOLI: IL SINDACO CONSENTE L’ABBRUCIAMENTO, GLI AMBIENTALISTI INSORGONO E SCRIVONO AL PREFETTO

rogo agricoloDal 7 luglio è possibile, anche nel territorio del Comune di Nola, l’abbruciamento del materiale agricolo derivante da falci e potature con la ripulitura nello stesso luogo di produzione.

A deciderlo è stato il sindaco Geremia Biancardi, in quanto la combustione controllata dei residui vegetali è stata resa possibile grazie alla modifica al decreto legislativo n. 152 del 2006 disposta dal nuovo decreto legge n. 91 del 24.06.2014 pubblicato sulla G.U. n. 144.

Con la nuova ordinanza sindacale, che revoca la precedente n. 144 del 2 agosto 2013, con la quale veniva disposto il divieto assoluto di bruciare all’aperto i residui colturali derivanti da attività agricole (fogliame, stoppie, sterpaglie) e da pulizie di parchi, giardini ed aree verdi, la combustione è consentita in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro coltivato nella fascia oraria ore 9,00 alle ore 13,00 con i seguenti obblighi: spegnere i cumuli ancora fumanti dopo le tredici; i fuochi devono essere assiduamente sorvegliati da personale adulto; nel caso che il fuoco produca fumi in quantità eccessiva e che ristagni a livello di suolo, lo si dovrà spegnere immediatamente; la zona non deve essere abbandonata fino alla completa estinzione di focolai; occorre osservare una distanza dalle abitazioni di almeno cento metri; inoltre l’utilizzo dei macchinari automatizzati per la raccolta delle nocciole, senza limitazione oraria può avvenire solo se in aperta campagna, mentre a distanza inferiore ai duecento metri dalle abitazioni solo nelle seguenti fasce orarie dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

Anche gli altri comuni dell’area si stanno adeguando alla nuova normativa, le associazioni ambientaliste sono già sul piede di guerra.

di ra.na.

FORUM AMBIENTE AREA NOLANA
FED. ASSOCAMPANIAFELIX

ROGHI AGRICOLI: PROTESTE PER LE ORDINANZE DEI SINDACI CHE CONSENTONO L’ABBRUCIAMENTO

Lettera aperta al Prefetto Donato Cafagna affinchè intervenga per imporre il divieto previsto da una Legge Regionale sugli incendi boschivi ed agricoli.

Tornano a bruciare le campagne per ordine dei sindaci. All’indomani del Decreto legge del Governo 24 giugno, n 91, che consente di fatto di bruciare piccole quantita’ di sterpaglie e in orari prefissati, ecco le ordinanze di Nola e San Paolo Bel Sito. E la risposta degli ambientalisti non si è fatta attendere. Ecco la lettera inviata al Prefetto Cafagna, che in questi giorni aveva promosso un tavolo di concertazione con la Procura di Nola per affrontare la questione, ma da quale era uscita una fumata … ‘nera’. Mancuso ha sostenuto l’esigenza degli agricoltori e il Prefetto ora dovrà rivolgersi all’Arpac e all’Assessorato all’Agricoltura per le decisioni definitive sulla diatriba.

Preg.mo Signor Prefetto Cafagna

Oggetto: richiesta divieto di emanazione di ordinanze che consentono l’abbruciamento di residui agricoli nel periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi.

Il Forum Ambiente Area Nolana mette insieme associazioni ambientaliste, culturali, cittadini attivi e persone comuni che hanno sentito l’esigenza di impegnarsi in prima persona per la tutela ambientale del flagellato territorio dell’area nolana. Abbiamo portato avanti la battaglia contro i roghi agricoli e avevamo raggiunto un grosso obiettivo con ordinanze che vietavano qualsiasi abbruciamento e i roghi erano sensibilmente diminuiti.

Purtroppo per la salute pubblica con il decreto legge del 24 giugno, n 91 , art.8. “ Al decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 166, comma 4-bis, dopo le parole: «di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali» sono inserite le seguenti: «e con il Ministro della salute»;

b) all’articolo 256-bis dopo il comma 6, e’ aggiunto il seguente: «6-bis. Le disposizioni del presente articolo e dell’articolo 256 non si applicano al materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di combustione in loco delle stesse. Di tale materiale e’ consentita la combustione in piccoli cumuli e in quantita’ giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro nelle aree, periodi e orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco competente per territorio. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali e’ sempre vietata.».

Segnaliamo che nei comuni di Nola e di S. Paolo Bel sito (alleghiamo ordinanze) sono state emanate dai sindaci ordinanze che non rispettano e non chiariscono i periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalla Regione Campania, che nello specifico va dal 7 luglio al 10 set 2014, né di quelli indicati dalla Presidenza del Consiglio che va dal16 giugno al 30 set. E da alcuni giorni si brucia in difformità delle indicazioni legali.

La preghiamo di fare quanto di sua competenza per segnalare e chiarire alle amministrazioni comunali, all’Arpac e alle forze dell’ ordine e altri enti competenti che nessun rogo agricolo è permesso fino al 10 set 2014.

Naturalmente la nostra posizione resta a difesa della salute pubblica e contro ogni forma d’inquinamento e di ordinanza oraria, e i roghi agricoli vanno a concorrere e ad aggravare la situazione della terra dei Fuochi su cui lei lavora egregiamente tutti i giorni.

Al fenomeno estivo, pre e post raccolta delle nocciole, con l’accensione del fogliame e altre stoppie, si sta diffondendo, anche nei mesi invernali, l’accensione selvaggia di tutti i residui delle potature e principalmente ramaglie.

Inoltre in questi roghi, di consistente volume, finisce, consciamente o meno, materiale plastico disseminato nei terreni dal vento o dall’incuria, il che aggrava e carica di altre sostanze tossiche il fumo della legna e del fogliame.

Il nostro territorio è flagellato da roghi agricoli dieci/undici mesi all’anno.

Questi fumi sono altamente dannosi per la salute pubblica in generale e per ogni organismo, ma stanno determinando un aumento di malattie respiratorie ed allergiche sul territorio in misura pericolosamente maggiore per cardiopatici e persone con basse difese immunitarie e fasce sanitarie a rischio.

La combustione di residui agricoli produce l’emissione delle polveri PM10 e PM 2,5 che possono rimanere nell’aria anche per un mese. Queste particelle si depositano nel tratto respiratorio superiore, causando secchezza ed infiammazioni, o nel tratto trachea-bronchi provocando costrizioni bronchiali e aggravando malattie respiratorie croniche (asma, bronchite, enfisema) ed eventualmente indurre neoplasie (fonte ARPAV).

La tutela della salute pubblica, contemplata fin dalla nascita nella nostra costituzione, è a nostro avviso il fattore primario che i comuni, nella persona del sindaco, massima autorità sanitaria devono contemplare e perseguire.

Inoltre esistono alternative ecocompatibili alla combustione selvaggia, senza danno, anzi con beneficio anche economico per l’agricoltura e sarebbe opinabile che i sindaci proponessero pratiche alternative all’abbruciamento come il sovescio meccanico e a mano per le foglie e la pacciamatura per le ramaglie.

La retriva pratica dell’abbruciamento è vietata inoltre anche dalle direttive dell’Unione Europea, che regola le colture secondo norme precise.

L’applicazione di tali norme di mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali, a cui tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea sono obbligati, è definita “condizionalità”. Essa rappresenta l’insieme delle condizioni, norme e regole, che devono essere rispettate per accedere ai contributi UE.

Infatti, all’interno delle norme stabilite (obiettivo 2, norma 2,), troviamo le “misure per il mantenimento dei livelli di sostanza organica del suolo”. Tale norma riporta:

“Bruciare i residui colturali comporta una perdita significativa di sostanza organica, che con il tempo, porta ad un progressivo impoverimento dei suoli agrari”.

Crediamo che sarebbe magnifico poter vedere il territorio Nolano, tristemente noto per “il triangolo della morte”, essere citato per aver operato scelte ecosostenibili, con bassi costi per l’agricoltura e magari creare anche nuovi indotti produttivi.

Nel far presente questo “fenomeno inquinante”, che va ad aggiungersi agli altri fattori inquinanti le rinnovo la nostra disponibilità per un incontro e per un’azione di sensibilizzazione contro l’abbruciamento e a favore dell’agricoltura sana campana che è una priorità nella nostra terra martoriata.

Distinti saluti

I Referenti del Forum Ambiente Area Nolana
Gennaro Esposito / Annamaria Iovino

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Un pensiero su “NOLA. ROGHI AGRICOLI: IL SINDACO CONSENTE L’ABBRUCIAMENTO, GLI AMBIENTALISTI INSORGONO E SCRIVONO AL PREFETTO

  1. Non è del tutto esatto dire che i roghi di sfalci agricoli siano inquinanti…

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