ilc@zziblog

di ra.na. & co… contro "il sistema" della camorra dell'usura e della violenza, è un blog indipendente, nato dall'idea di persone libere che hanno a cuore le sorti della loro terra, l'Area Nolana

Campania, Puglia, Molise. Cultura, imprese, territori e … l’impronta di Abella \ Avella. Nel Colosseo, la bella polifonia per la consegna degli Anfiteatri d’Argento 2024

Interessanti e ponderate,  le variazioni in polifonia che hanno  scandito la cerimonia del conferimento delle artistiche composizionimedaglia in argento, su cui in magnifica stilizzazione campeggia, nella cornice di tribune e gradinate, l’ellittica arena del monumentale Anfiteatro romano di Avella, la città delle acque, simbolo parlante del territorio e della storia della laboriosità delle sue comunità. Un riconoscimento d’onore reso, in particolare, alle imprese sensibili e attente nel concorrere – e partecipare –  alla valorizzazione dei territori, vivendoli con le loro attività, iniziative progettuali e prospettive, affrontando difficoltà e criticità di varia portata, senza lasciarsi intrappolare da passive rassegnazioni e inette rinunce. Una modalità, che mira a suscitare coesione sociale e a ricomporre relazioni di sviluppo generale, con appuntamenti premiali itineranti che si rinnovano di anno in anno, indetti  dalla Pmi International, presieduta dal dottor Salvatore Guerriero, importante associazione di consulenza e servizi che opera in ambito nazionale a supporto delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di consolidarne il tessuto connettivo. Sono  appuntamenti premiali, con cui la Pmi International, con sede centrale in via Mario De Sena, a Nola, integra e amplia la propria mission istitutiva, curandone l’organizzazione in stretta sinergia con la benemerita Associazione di promozione sociale, La piccola cometa, Alessia Bellofatto.

 E per il conferimento degli Anfiteatri dArgento, edizione 2024, location scelta, il Colosseo, con il coordinamento di Giusy De Laurentiis, inappuntabile per immediatezza ed incisività nelle interviste- flash intrecciate con  premiande e premiandi, calata in pieno nello spirito dell’evento, facendo risaltare il valore delle esperienze delle piccole e medie imprese  a confronto sul palcoscenico della struttura di via Marconi, sul filo delle testimonianze dirette di coloro che ne sono guide e artefici, per dir così, nei più disparati settori. Certamente un ristretto e particolareggiato, per quanto ben rappresentativo spaccato  dItalia produttiva ed operosa, racchiusa tra Campania, Molise e Puglia, con finestre aperte sulla Lombardia, del tutto  simile e affine a tanti altri e molteplici spaccati di produttività reale, disseminati tra il  Nord e il Sud, formando una cospicua parte che fa da supporto alla tenuta del sistemaBel Paese. Uno scenario tratteggiato con interventi mirati e documentati dai presidenti delle rispettive articolazioni regionali della Pmi  International, da Salvatore Guerriero a Maria Grazia DAddante, da Antonio Nunzio Melpignano a Mauro Massa, per rappresentare la vitalità delle piccole e medie imprese nel promuovere sviluppo e lavoro

Di spiccato rilievo in questa visuale, le analisi disegnate nel dialogo animato da Antonio Nunzio Melpignano– cavaliere al merito della Repubblica e presidente del Consorzio dei Mari di Taranto, attivo nella promozione turistica e nelle politiche ambientali – e Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Puglia. Un dialogo aperto alle valenze strategiche degli interventi  del Piano nazionale di resilienza e resistenza per i collegamenti ferroviari, riferiti all’ Alta velocità sulla tratta Napoli Bari, con tempi di percorrenza pari a due ore. Un’ opera in fase avanzata di realizzazione con cantieri attivi e funzionanti, che sarà integrata da un’ infrastruttura digitale, non solo di servizio, pure in piena fase di realizzazione, con la messa in regime, prevista tra il 2026 e il 2027. Un  programma di collegamento tra le coste del Bel Paese, superando con tecniche e tecnologie innovative i secolari limiti delle connessioni trasversali, determinate dalla geomorfologia e dall’orografia dei territori, avvicinando sempre più Campania e Puglia, nel più generale contesto delle condizioni e delle opportunità decisive per il sostanziale rilancio delle aree interne delle due regioni, nella visione delle politiche dimpronta europea ed europeista. Ed è la visione irrinunciabile, rispetto alle sfide che la contemporaneità della società mondializzata pone all’ Europa dei Trattati di Roma del  57 e di Maastricht del 92, con la splendida proiezione solidale e comunitaria post- pandemia, affidata alla Next generation eu

XXXXXXXXXXXXXX

  Una convention più che qualificata e da apprezzare sotto tutti gli aspetti, quella degli Anfiteatri dArgento 2024, ravvivata da momenti d’incontro con la poesia, con Paola Miele, che interpretava proprie composizioni in dialetto napoletano, e Riccardo DAvanzo, con la fine e commossa dizione di Fravacature, lo struggente testo di Raffaele Viviani che racconta la sofferta precarietà del lavoro di ieri, che continua a tradursi in stati di insicurezza diffusi nei cantieri della … modernità dei nostri giorni , come le più recenti tragedie testimoniano, mietendo vittime.

E poi tutte da ammirare le opere in cartapesta di Cettina Prezioso, in mostra negli spazi d’ingresso alla platea del Colosseo, con i bei giochi a fasce incrociate delle lampade a colori variabili  nelle Torri di Castelli. Tutte da godere, le performance di Teosax, al … secolo il giovanissimo Matteo Canonico, dialogante con il sassofono, tra note ora malinconiche, ora intense per vivacità all’insegna di quell’avvolgente e trascinante dinamismo che effonde il jazz. Specie, se richiama l’inconfondibile stile News Orleans. E Teosax  sa esserne duttile interprete … 

Più che  giusti e meritati gli Anfiteatri dArgento, consegnati a Franco Pinelli, Anna Maria Silvestro e Pasquale Napolitano. Riconoscimenti di forte caratura sociale e culturale, nello stesso tempo. Franco Pinelli,  è attore della compagnia di Vincenzo Salemme, autore di brillanti testi comici e regista di alto profilo, può considerarsi … il padre nobile delle compagnie del territorio, che promuovono e diffondono i valori del teatro, arte di amore per la vita e di riflessione. Anna Maria Silvestro, donna di Scuola, ha diretto con impegno assiduo, il MasulloTheti, a Nola, tra gli Istituti statali dIstruzione superiore più frequentati nellarea della Città metropolitana di Napoli, attivamente impegnata nel sociale, oltre che nelle iniziative culturali e umanitarie, presidente di Passepartout, l’associazione che promuove la lettura e la circolazione dei libri. Pasquale Napolitano, giovane dirigente che guida l’Istituto comprensivo Giovanni XXIIIGiuseppe Parini, già docente d’ Informatica e pianista formatosi nel Conservatorio Domenico Cimarosa, ad Avellino, vanta un corposo carico di esperienza, per la dirigenza di cui è stato titolare in Istituti comprensivi, in Puglia.

di Geo

Nola. Serena Bortone incontra il pubblico del caffè letterario della Mondadori di piazza Marconi Appuntamento domani, mercoledì 15 maggio, alle 15.30 presso il caffè letterario della Mondadori di piazza Marconi

Secondo appuntamento con la rassegna “Sguardi incrociati: la forza delle parole” promossa dal caffè letterario della Mondadori di piazza Marconi diretto dalla giornalista Autilia Napolitano.

Ospite la conduttrice Rai, Serena Bortone, finita recentemente nella bufera per il ’caso Scurati’. L’appuntamento è alle ore 15.30 di domani, mercoledì 15 maggio, nello store nolano.

Per l’occasione la Bortone parlerà del suo ultimo libro, edito da Rizzoli, dal titolo “A te vicino così dolce” con il quale la nota conduttrice Rai ha scelto di sviluppare un racconto ambientato che parla di un’epoca e di una generazione che si scopre libera e irrimediabilmente ingenua. Un romanzo tenero e avvincente sull’amicizia e su quanto siamo disposti a farci ingannare dall’amore.

Una storia di amore e di amicizia ambientata a Roma alla fine degli anni ’80, raccontata con una prosa graffiante e fresca, una stagione della vita in cui i sentimenti sembrano prevalere su tutto, trascinandoci in un vortice oscillante tra illusione e bruschi ritorni alla realtà. E ci consegna il ritratto di una generazione che scopre di non essere mai stata così libera come le hanno fatto credere.

La rassegna è organizzata in sinergia con le associazioni e le scuole del territorio. Nella mattinata di domani, infatti, Serena Bortone sarà al liceo Torricelli di Somma Vesuviana guidato dalla dirigente Anna Giugliano. Mentre nel pomeriggio aprirà il “Festival della Letteratura per ragazzi” organizzato dalla fondazione Premio Cimitile.

Valorizzazione geoturistica di antichi ipogei dell’Agro Nolano (Campania, Italia) – Geotourism enhancement of ancient hypogea in the Nola countryside (Campania Region, Italy)

Sono stati alle stampe gli Atti del Convegno “La Geologia Ambientale al servizio del Paese (Roma, 10-11- Ottobre 2022) nell’ambito della Celebrazione dei 30 anni della fondazione della SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale. Nella Sessione delle Risorse Geologiche, riportata nel Supplemento della Rivista Trimestrale al n. 4/2023, di notevole interesse e’ stato il contributo “Valorizzazione geoturistica di antichi ipogei dell’Agro Nolano (Campania, Italia)” curato dal Ph. D. Geol. Gianfranco Caccavale, Prof. Ing. Massimo Calcaterra, Prof. Ing. Massimo Ramondini dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, sulle antiche attività estrattive dell’Agro Nolano.  Nell’area napoletana, dall’antichità fino alla prima metà del secolo scorso, l’abbondanza di giacimenti di tufi, soprattutto di origine flegrea (Ignimbrite Campana), ha favorito un’intensa attività di escavazione per il loro impiego o per la creazione di ambienti protetti per vari usi (sepolture, luoghi di culto, acquedotti, etc.) o per lo stoccaggio alimentare (attività conserviera, enotecnica).  La coltivazione del tufo in alcuni centri urbani dell’Agro Nolano (Casamarciano, Tufino, Comiziano), presente in facies litoide a profondità variabili tra 8 e 13 m dal p.c., si attuava da pozzi cilindrici che, in previsione del futuro impiego della cavità, erano successivamente ricondotti ad una sezione quadrata e rivestiti in muratura di tufo, per consentire in maniera adeguata il contrasto alla spinta dei terreni di copertura. Una volta raggiunto il tetto del giacimento, si dava inizio al taglio ed alla risalita dei blocchi a mezzo di una ruota dentata azionata da animali da tiro, lasciando nell’immediato sottosuolo grandi camere sotterranee dalla sezione “a campana” e gallerie di collegamento con la volta generalmente piana. Il collegamento dell’ipogeo con le fabbriche attigue, nei cui cortili sfociavano i pozzi di areazione, era realizzato con un sistema di scale e cunicoli che si dipartivano da alcuni locali al piano terra.

L’’attento studio, di importanza strategica negli studi di pianificazione territoriale, restituisce un’interessante serie di dati per l’individuazione degli antichi siti di prelievo, l’analisi della genesi dei dissesti antichi e recenti, evidenziando le principali peculiarità geologiche, storiche e architettoniche di questo patrimonio nascosto e, nel contempo, offrire indicazioni sulle diverse modalità di fruizione geoturistica da parte di potenziali visitatori. 

Per la lettura dell’articolo “Valorizzazione geoturistica di antichi ipogei dell’Agro Nolano (Campania, Italia), scaricare l’estratto allegato in formato pdf 

GDA_4-2023_supp. Valorizzazione geoturistica di antichi ipogei dell’Agro Nolano.

Nola. “Casa in Salute”: Al via il progetto per migliorare il comfort degli anziani. L’evento, promosso da ENEA e ADA NAPOLI, sabato 11 maggio presso il caffè letterario della Mondadori di piazza Marconi

Migliorare la qualità della vita degli anziani sensibilizzandoli sull’importanza della riqualificazione delle loro abitazioni risparmiando energia (e denaro).

Parte da ENEA il progetto “Casa in salute”realizzato in collaborazione con ADA di Napoli, l’associazione per i diritti degli anziani nell’ambito di Italia in Classe A, la prima campagna nazionale di informazione e formazione sull’efficienza energetica, promossa dal Ministero dell’Ambiente.

Il progetto sarà presentato sabato 11 maggio a partire dalle ore 17.00 nel caffè letterario della Mondadori di piazza Marconi a Nola.

Accanto agli esperti del settore, prevista la partecipazione di rappresentanti istituzionali, tra cui Gaetano Manfredi, Sindaco della Città Metropolitana di Napoli.

Al tavolo dei relatori anche Biagio Ciccone, segretario generale Uilp Campania; Mara D’Onofrio, presidente dell’ associazione Ada Napoli; Antonio Disi, responsabile del progetto Enea.

A relazionare sul tema Enrico Napolitano, medico cardiologo e pneumologo; Patrizia Aversa e Mariagiovanna Gaglione, esperti Enea; Salvatore Grimaldi, libero professionista. A moderare l’incontro la giornalista Autilia Napolitano.

Nola. La Barca al centro della Festa dei Gigli 2024, la lettera dei “bambini” del Comitato

È giusto che in periodo di cambiamenti la Barca apra il pomeriggio la sfilata per il percorso storico dei Gigli. La fondazione Festa dei Gigli con il suo presidente Francesco De Falco da quest’anno ha deciso di assegnare alla Barca la postazione di piazza Duomo.

 

********************

 

COMITATO BARCA 2024 

                                 A SUA ECCELLENZA IL VESCOVO DI NOLA MONSIGNOR F. MARINO 

                                       ALL’ILL.MO SIG. SINDACO DI NOLA DOTT. CARLO BUONAURO 

 AL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FESTA DEI GIGLI DI NOLA DOTT. F. DE FALCO

                                                              AI GENT.MI SIGG.MAESTRI DI FESTA DEI GIGLI 2024

                                                             ALLA SPETTABILE CITTADINANZA TUTTA DI NOLA

 

I Maestri di Festa della Barca 2024, quest’anno rappresentati da bambini frequentanti la V classe della Scuola Primaria M. Sanseverino di Nola, chiedono dal profondo del cuore un po’ del Vostro tempo da dedicare alla lettura di questo piccolo manifesto che vuole diventare la bandiera della resa, la rinuncia ad ogni forma di egoismo e di protagonismo ed un inno alla coralità e sacralità, due elementi della Festa dei Gigli purtroppo dispersi nel corso del tempo. 

È forse il momento giusto per restituire al popolo una Festa degna del proprio alto valore, la centralità di San Paolino come forza di integrazione ed unione in un momento difficile, dove l’odio razziale alimenta guerre in ogni parte del mondo. Non desideriamo fare retorica e né una morale, ma ciò che più ci sta a cuore è la possibilità di vivere la nostra Festa. Questo progetto della “Barca dei Bambini” è il regalo dei nostri genitori per farci scoprire l’amore e la devozione verso un Santo simbolo di Nola e simbolo della libertà ottenuta ad un caro prezzo, verso una Festa unica e magica, dove i nolani da secoli danno prova della propria estrema devozione. Ma questa storia già la conoscete; quello che invece sfugge è la percezione del futuro di questa Festa, la vita è ciclica, gli uomini di oggi erano i bambini di ieri, guidati e condotti dalle forti mani dei padri che li accompagnavano nella festa per i punti salienti spiegando loro cosa stesse per accadere, oggi noi bambini possiamo partecipare solo alla fase della domenica mattina quando dopo le ballate a tempo di musica tutto tace per attendere l’apertura della porta del Duomo: eccolo scendere tra la folla l’amato Santo che con lo stesso coraggio che ebbe solcando i mari per liberare il suo popolo si fa spazio per infondere la benedizione, eccolo che aggrega e unisce sotto di sé le persone, dietro di lui nell’ordine secolare sfilano le corporazioni: Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto

Ma le cose belle finiscono e la manifestazione che si appresta a ripartire nel pomeriggio mette a dura prova tutti ed in particolare noi bambini in quanto non avremo la possibilità di vedere e accompagnare la nostra bella Barca, uno dei simboli più importanti della Chiesa Cattolica che rappresenta il viaggio dell’uomo verso la speranza, con l’arca di Noè prima e poi Gesù che parlava dalla Barca alla folla che si radunava attorno a sé e poi San Paolino, la cui impresa è a noi tutti nota. Lasciare la Barca li immobile, in attesa che i primi quattro obelischi inizino la loro processione, mentre con il passar delle ore cala la notte sulla città e come un velo scuro adombra il Santo Protettore, noi bambini restiamo lì fermi a buona guardia mentre lottiamo contro la stanchezza, quando invece in questo delicato momento storico dovremmo farci portatori di un messaggio nobile da diffondere lungo le strade; altre ore ancora e noi siamo ancora lì con la speranza di non crollare mentre dovremmo dare voce alle nostre canzoni e gridare che il futuro di questa splendida Festa possiamo essere noi, se ci viene data la possibilità di far parte del presente.

Eccellenza, Primo cittadino, Presidente, Maestri di Festa, la storia è traccia del passato ma spesso è anche figlia di un’evoluzione. La tradizione è la regola non scritta che nel corso degli anni ha subìto trasformazioni; in origine i Gigli avevano dimensioni ridotte rispetto a quelle attuali e da spogli e semplici strutture di legno, con il passare del tempo, hanno assunto forme diverse, arricchendosi di forti strutture e nobili rivestimenti che riproducono le statue ed  i dipinti che adornano il Duomo di Nola. Possiamo, quindi, definirla un’innovazione della tradizione che si adegua ai tempi e alle esigenze del popolo. E’ a questo punto che noi bambini ci siamo posti, ingenuamente, alcune domande: perché la Barca, simbolo della chiesa e del popolo nolano, oggi è obbligata a muoversi restando al centro degli otto obelischi come se avesse la necessità di protezione mentre sotto la guida di uomini di fede come Noè, Gesù ed il vescovo Paolino, quest’ultimo non ha esitato a prendere i comandi di una barca per andare a liberare il popolo di cui era governatore? Perché oggi la Barca, fuori da ogni competizione giusta o malsana che sia, non può iniziare la processione del pomeriggio, lungo le strade cittadine, facendo da apripista e inneggiando al Santo Protettore che in solitudine approda a Nola (intesa nella sua vastità territoriale dell’epoca). Noi non abbiamo risposte sensate che affondano radici nella tradizione e se voi le avete allora siamo pronti ad accettarle e a cestinare questo nostro desiderio. E in cuor nostro dovremmo accettare la conseguenza, per sopraggiunta stanchezza, di non poter mai vedere la nostra Barca completare il percorso e lasciar arenare il nostro nobile progetto lungo le strade bloccate dagli obelischi in competizione tra loro. Ecco la nostra richiesta: lasciate che la Barca sia la prima seguita dalle corporazioni, Paolino sia il primo a condurvi per la città, i bambini siano la voce della necessità di un cambiamento globale, per favore aiutateci a realizzare i nostri sogni, concedeteci l’occasione di dare inizio alla processione il pomeriggio, prima di tutti gli obelischi. 

Vi preghiamo di riflettere, non è un capriccio ma è l’occasione giusta per restituire l’innocenza della Festa ai futuri uomini di questa città. D’altronde bisogna essere anche sinceri con sé stessi: il miracolo che la Barca compie è sotto gli occhi di tutti, la Barca attrae verso di sé tutti i nolani e li eleva a figli devoti di San Paolino, così come accade la domenica della benedizione alla vista del Sacro Busto. Ciò che chiediamo non è un semplice consenso ma una condivisione del nostro nobile pensiero, lasciate che la Barca sia la prima ad intraprendere il percorso, che sia lì con un comitato di bambini pronti a cantare contro ogni violenza, guerra o sopruso, che sia lì a farsi strada tra la folla fiera di accompagnare il suo Santo che unisce e aggrega a sé intonando le nostre canzoni cariche di messaggi di umanità. Non vogliamo convincervi ma vi invitiamo a riflettere volgendo uno sguardo al passato e alla memoria che avete della Festa, quando eravate bambini e quando avete visto la prima volta, ancora svegli, il primo obelisco tornare in piazza dopo la lunga processione per la città e allo scoccare della mezzanotte vivere i festeggiamenti in piazza per le assegnazioni delle corporazioni ai nuovi Maestri di Festa (‘a fest’ nasce quann’ more). Sappiamo che questo non sarà più possibile ma almeno noi ci stiamo provando ed abbiamo bisogno del supporto di tutti voi, tutti uniti con noi.

Da questa apparente retorica, qualcuno potrebbe pensare che oggi noi siamo bambini fortunati rispetto ai tempi passati, ma noi aggiungiamo che lo siamo anche rispetto ai bambini dei luoghi devastati dalla guerra, perché mentre loro vedono cadere dal cielo le bombe noi possiamo, con la forza della voce, diffondere il messaggio di pace con la speranza che agisca come leva sulla coscienza degli uomini di potere. E’ giunto il momento per tutti di impegnarsi affinché questa Festa venga restituita al popolo; il nostro impegno sarà quello di concludere il percorso rapidamente, onorando la Chiesa, attraverso la costante attenzione di Sua Eccellenza il Vescovo Monsignor Francesco Marino, le Istituzioni preposte nella persona del Sindaco, che da buon cittadino ha profuso il proprio impegno per far conoscere la festa di Nola oltre i confini regionali, la Fondazione che lavora per riaccendere la passione della festa ed avvicinare tutti i bambini, futuro di questa città, i Sigg. Maestri di Festa, che stanno lavorando per offrire il loro migliore contributo per una Festa serena e spettacolare e ai quali garantiremo di non arrecare alcun intralcio alla loro processione, sfilando con noi fino a formare un fiume umano che infonde pace e spensieratezza, e per ultimo, ma non certo per valore umano, la Cittadinanza tutta affinché possa finalmente godere e gioire di una Festa ritrovata e alla quale, attraverso un proprio comitato autorevole di rappresentanza, chiediamo fin d’ora di essere parte attiva di questo progetto che ci deve vedere tutti uniti.  

La nostra è solo una richiesta per chiedervi di guardare questa festa con gli occhi innocenti e puri di un bambino per lasciarsi andare senza pregiudizi. Signori, non abbiate paure dei cambiamenti, spesso aiutano a rendere più forti le radici. Vi invitiamo, pertanto, a un tavolo di confronto, nella sede che si riterrà più opportuna, sicuri che la collaborazione e lo scambio di opinioni potranno contribuire a riportare la Nostra Festa agli onori che le competono. 

Nola, 22 aprile 2024

I Bambini Maestri di Festa della Barca 2024

ECCO “LE ZUCCHINE DI SAN PASQUALE”: IL NUOVO PIATTO REALIZZATO DAGLI STUDENTI DI NOLA

La pietanza è stata preparata dai ragazzi del “Leone Nobile” e del “Galilei”. A fine maggio l’evento di presentazione.

Nola. Non capita spesso di inventare un piatto interamente nuovo, e non capita certamente spesso che a crearlo sia un gruppo di studenti, magari accompagnati da un manipolo di docenti che si sono messi ai fornelli accanto ai ragazzi. È quello che sono riusciti a fare gli allievi di due scuole di Nola, i quali hanno messo insieme passione e tecnica ed hanno dato vita alle “Zucchine di San Pasquale”.

La storia è cominciata circa sei mesi fa quando, i docenti di due istituti della città si sono incontrati all’interno di una delle suole e, tra il vociare degli studenti, hanno deciso di dare vita a qualcosa di nuovo dal punto di vista enogastronomico. Ovviamente i ragazzi sono stati in prima fila durante tutto il percorso della “creazione”. A scendere in campo sono stati in particolare l’Istituto Superiore “Leone-Nobile” e l’Istituto alberghiero paritario “Galileo Galilei” a cui si è affiancata la Cooperativa Agricola “Eccellenze Nolane”. Quest’ultima è una realtà specializzata in agriturismo di città, conosciuta in particolare per le sue produzioni con i semi antichi.

I ragazzi dell’indirizzo agrario dell’ISIS Leone Nobile e quelli dell’ISP Galilei quindi hanno cominciato assistendo a delle lezioni comuni, ma poi soprattutto sono passati alla pratica, studiando la preparazione di un piatto interamente nuovo. La pietanza è stata pensata per valorizzare i prodotti del territorio, favorendo comunque la facilità di preparazione. Il percorso è cominciato selezionando in primo luogo l’elemento base del piatto: la scelta è caduta sulle zucchine. Gli altri ingredienti ed il sistema di preparazione sono poi stati introdotti partendo da quella base.

I docenti referenti sono stati Nicola Giovanni Migliaccio e Bruno Sorrentino (per l’ISIS Leone-Nobile) e Gennaro Giugliano (per l’ISP Galilei). Sono nate così “LE ZUCCHINE DI SAN PASQUALE”, piatto originale creato dai ragazzi con questi ingredienti:

– Spaghetti/Scialatielli/Spaghetti alla Chitarra;

– Pomodorini caramellati;

– Olio di oliva extravergine;

– Zucchine di San Pasquale;

– Pecorino romano.

Il piatto farà il suo “debutto” ufficiale nel corso di una manifestazione pubblica in programma alla fine del mese di maggio, alla quale sono stati invitati il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ed il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Ettore Acerra, oltre alle autorità locali.

“Quello che abbiamo cercato di realizzare attraverso il protocollo d’ intesa stipulato tra i nostri istituti – spiega il dirigente scolastico del Leone-Nobile Vincenzo Serpico – è un progetto che ha come obiettivo quello di promuovere la sostenibilità, l’innovazione e lo sviluppo locale nei settori agricolo e turistico. Il piatto che gli studenti hanno realizzato rappresenta la perfetta sintesi dei risultati cui può portare la collaborazione tra vari enti, pubblici e privati, sempre ovviamente nell’ottica della crescita dei giovani”.

IL REFERENTE

Prof. Bruno Sorrentino

LA FESTA DEI GIGLI ENTRA NELL’ISTITUTO SUPERIORE “LEONE-NOBILE” DI NOLA

Qualche giorno fa, il dirigente scolastico prof. Vincenzo Serpico ha siglato un protocollo di intesa con il Comitato Festa della “Barca”, quest’ultima, parte storica integrante del bene immateriale dell’UNESCO, chiamato Gigli di Nola.

Dei gruppi-classe dell’I.S. “Leone-Nobile” avranno contatti diretti con i responsabili del Comitato predetto, con i quali interagiranno per notizie ed informazioni sulla storia dei gigli nolani.

Il protocollo di intesa prevede una contaminazione fra i ragazzi e “la barca”, in quanto saranno impegnati come testimoni ed artefici di serate festose, della questua, della preparazione del singolo richiamato e per quanto altro sarà azione preparatoria al corteo “delle macchine a spalla” previsto per il 30 giugno p.v..

L’Istituto non è nuovo alla sua contiguità con la festa dei gigli, note sono le azioni di gemellaggio con un Istituto novarese, come merito alla terra di origine dello scrittore Regaldi, fine trascrittore della festa nolana e del suo fascino in tutta Italia.

di Federico Siniscalchi

Sirignano. Verso il 15 maggio, cerimonia premiale per la V edizione dei Mai d’ Argento. Scuola, giovani e conversione ecologica, incroci speciali a Palazzo Caravita. Testimonial d’onore Ortensio Zecchino, presidente di Biogem, il prestigioso Istituto di ricerca e presidio di Ala formazione scientifica in biologia genetica molecolare di livello internazionale

Crescita costante e progressiva nei livelli sia  di partecipazione che di qualità nell’elaborazione culturale e socio- artistica delle opere proposte dalle comunità scolastiche per la V edizione del Concorso di idee, correlato con il Premio Galante Colucci e il Premio speciale Pio Stefanelli, per il conferimento dei Mai dArgento, le  artistiche e stilizzate composizioni simboleggianti i riti arborei che si celebrano sul territorio di anno in anno, tra dicembre e febbraio. Un omaggio rituale, che affonda lontane radici nella civiltà mediterranea, per ancorarsi nelle tradizioni devozionali e di culto verso i Santi patroni locali della religione cattolica e nelle  usanze folcloristiche, in cui si riconoscono e identificano le comunità di Sirignano, Baiano, Avella, Mugnano del Cardinale, Quadrelle e Sperone, lembo di terra mediano che, lungo gli assi  della Strada statale della 7bis e dell’ Autostrada NapoliBari, salda l’estrema propaggine d’ Irpinia con l’ area nolano vesuviana e l’ area metropolitana di Napoli.  

E’ il Concorso di idee di riscoperta della storia del territorio, alla luce della capillare e  marcata  incidenza che per secoli vi ha esercitato l’economia dei boschi e del legno, allinsegna del lavoro produttivo; ed è un territorio, che in larga misura coincide con il contesto del Parco del Partenio, istituito negli anni ’70 del secolo scorso e che nella cornice dei Monti Avella, quella dei Mai appunto, si dispiega in aree naturalistiche e paesaggistiche di assoluto pregio, caratterizzate, per di più, da un cospicuo e interessante patrimonio di acque sorgive.

Né va dimenticato  che fino agli anni ’50 del secolo scorso proprio l’ economia dei boschi e del legno è stata fiorente, includendo gli alti indici di commercializzazione dei materiali lignei intra ed extra regionale, specie per la produzione del carbone vegetale d’uso domestico, dando, al contempo, impulso ad un’articolata filiera di mestieri, segnatamente per le eccellenze nell’artigianato dell’arredo di buona fattura e design. Come dire, una storia di lavoro tutta da onorare, ricordare e rispettare, ma, che, pur lasciando segni indelebili,  è stata superata dalle trasformazioni dei tempi, in tutte le positività che ha espresso.  Ed  il presente del Parco, costituisce ancora una promessa non osservata,  una gamma di potenzialità ancora inespresse, proprio sul versante delle politiche naturalistiche e ambientali, funzionali alla qualità di vita dei territori, e per le quali i Parchi sono stati istituiti mezzo secolo fa.

Ma, quello dei Mai dArgento, per l’ edizione 202324, è anche e soprattutto il Concorso di idee, incentrato sui percorsi della conversione ecologica, in grado di coniugare la tutela e salvaguardia, soprattutto la vita di tutte le specie che albergano sul  PianetaTerra. Sono le ragioni, che sono contemplate da Agenda 2030, con gli obiettivi-gol configurati dall’intesa sottoscritta da circa 200  PaesiStati delle Nazioni Unite, incrociando gli obiettivi delineati dalla Cop28, svoltasi lo scorso dicembre a Dubai, nella prospettiva della decarbonizzazione, per contrastare i cambiamenti climatici indotti dal surriscaldamento del PianetaTerra, nel più vasto orizzonte della conversione ecologica.

E’ l’orizzonte, in cui s’innestano (ala straordinaria intelligenza verde degli alberi, super- efficienti  convertitori naturali di anidride carbonica in ossigeno con la fotosintesi clorofilliana, ma essenzialmente primigenie forme di natura viventi ; ( b) l’ utilizzo delle energie da fonti rinnovabili-  eolica, solare, geotermica, onde marine – includendo il nucleare di quarta generazione, e l’idrogeno vettore d’energia, separato dall’ossigeno per elettrolisi; (c) il contenimento delluso e del consumo del suolo nella pratiche agricole in tutt’uno con la dispersione delle risorse idriche per scopi irrigui, puntando sulle tecniche e tecnologie delle colture idroponiche e acquaponiche; (d) le finestre letterarie di impronta green e … affinità su Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci, Italo Calvino, Harry Potter, Carlo Collodi e il suo Pinocchio, protagonista del libro più letto nel mondo, secondo solo alla Bibbia, tradotto dall’italiano in oltre 30 lingue straniere, in ogni continente. Un prodigio editoriale. E la prima edizione fu pubblicata a Firenze, appena 140 anni fa.

E’, quella prospettata, la raggiera dei percorsi tematici che ragazze e ragazzi degli Istituti comprensivi, dei Licei e degli Istituti statali dIstruzione superiore dellUnione intercomunale della Valle dell’ Alto Clanio e dell’ Area nolana hanno percorso, personalmente o in gruppo, scrivendo saggi brevi, relazioni-ricerca, testi di narrativa e poetici, manufatti in cartapesta, opere grafico-pittoriche e tanti  docu-film. Una larga produzione di alto profilo contenutistico, al vaglio del Gruppo di valutazione del Concorso.

E, per inquadrarne la portata va citato il dipinto su tela di considerevoli proporzioni, composto con il supporto grafico dellIntelligenza artificiale. Unemozionante e coinvolgente rappresentazione di paesaggi ultraterrestri, per una modalità di racconto che si nutre del pensiero di Giordano Bruno e della teoria delle infinite forme di vita, in altrettanti infiniti universi possibili. Pittura e Filosofiacon lIntelligenza artificiale, a far da collante … unico. Un mix che solo menti … giovani potevano escogitare, evocando Giordano Bruno. E va da sé che, per discrezione, non si fa menzione delle ragazze e dei ragazzi che hanno ideato e realizzato lopera, connotandola con una congrua e utile scheda illustrativa, né del team delle prof e dei prof della loro classe e  Scuola.

Di certo, Ortensio Zecchino – testimonial d’eccezione della cerimonia di conferimento dei Mai dArgento, in programma il 15 maggio, a Palazzo Caravita, con gli onori di ospitalità che saranno resi dal sindaco Antonio Colucci e dall’assessore della C.M. Vallo di Lauro e del Partenio, Giovanni Belloisi- converserà con premiande e premiandi del Concorso. Una presenza, quella di Zecchino, presidente e co-fondatore di Biogem, il rinomato Istituto di ricerca scientifica sulle malattie genetiche, operante ad Ariano Irpino, rende onore  alla manifestazione, di cui sono state sempre protagoniste le giovani generazioni,- e sempre lo saranno, secondo lo spirito e le finalità dello Statuto, con cui è stata indetta e lanciata nel biennio 201617.

En passant, va ricordato che Ortensio Zecchino, è stato Ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, Senatore della Repubblica, eletto in quattro legislature consecutive, e Parlamentare nel Consiglio di Strasburgo, in cui ha presieduto dal 1979 al 1984 le Commissioni per gli affari, europei, giustizia e cultura. E Zecchino, è stato redattore e relatore del capitolo sulle istituzioni del progetto di trattato per l’Unione europea, approvato nel 1984. Studioso di Diritto medievale, con saggi e opere specialistiche sulla storia dei normanni e sulle Costituzioni melfitane, Zecchino è stato docente nell’Università di Urbino e nella Federico II.

di Geo

Visciano. La scuola cambia nome. Arriva l’ufficialità. Si chiamerà istituto comprensivo “Padre Arturo D’Onofrio”

Finalmente c’è l’ufficialità. Dopo il via libera del consiglio di istituto e della giunta comunale, ora arriva anche l’ok del Prefetto e del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra.

L’istituto comprensivo “Rossini – Virgilio” di Visciano cambia nome e da oggi si chiamerà “Padre Arturo D’Onofrio” in memoria del fondatore della Piccola Opera della Redenzione di cui è in corso il processo di beatificazione.

Un iter partito lo scorso mese di ottobre, all’indomani dell’insediamento del dirigente scolastico Vincenzo Serpico che ha trovato il pieno sostegno ed appoggio non solo negli ambienti della scuola, ma anche nell’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco Sabatino Trinchese.

“Un ennesimo riconoscimento per Visciano che rafforza il nostro senso di comunità e totale appartenenza e devozione ai valori predicati da Padre Arturo D’Onofrio – spiega il sindaco Sabatino Trinchese – Non solo. Un atto dovuto verso l’educatore ed il formatore, quale è stato Padre Arturo, servo di Dio, è vero, ma anche pedagogista ed educatore per migliaia di sfortunati bambini che accoglieva nella “casa del fanciullo” da lui fondata. Uno scrittore anche – aggiunge – di cui poco si parla. Nel libro “Il maestro”, si ricorderà, ha raccolto quelle che erano, e sono, le linee guida dell’essere un educatore attento e responsabile, partecipe della vita della comunità ma soprattutto dei suoi giovani. Una nuova denominazione che raccoglie un’importante eredità, cristiana, sociale e morale, che sapremo ben valorizzare” – conclude Trinchese.

Baiano. Vieni una sera a Teatro, fa bingo la speciale rassegna del Colosseo. Maschere nude, Arianova e Mela, le compagnie protagoniste della kermesse. Exploit della Stabile avellana con Il settimo si riposò, per la regia di Franco Pinelli

Allettanti e innovative, le modalità di programma, con cui  la compagnia Mela, tra le più rinomate del vasto e sempre interessante panorama dell’ arte scenica in Campania, ha inaugurato la stagione2024, indicendo e organizzando la rassegna Vieni una sera a Teatro, rendendosene, al contempo, partecipe. Una sequenza di eventi spettacolari sul palcoscenico del Colosseo, scandendo l’intero mese d’aprile, appena salutato. Una  selezione di testi e opere, per rendere omaggio e onore alla commedia, assumendo la forma e la dimensione di una rassegna ben congegnata e studiata, tanto da incontrare il favore del pubblico, con l’ en plein di applausi e riconoscimenti decisamente meritati. Un’ effervescente  kermesse, animata da Maschere nude, Arianovateatro – compagnie napoletane e proprio da Mela, la Stabile  che fa riferimento all’ omonima Associazione di promozione sociale, attiva sui versanti socio- culturali sia del territorio che nel contesto cittadino di Avella.

Arapee zitto, nell’ interpretazione fornita da Maschere nude, per la regia di Ernesto Sasso, autore dell’originale testo messo in scena, ricco di venature romantiche; Il diavolo li fa e poi li accoppia, con testo di Stefano Palmucci, musiche inedite di Stefano Russo, proposta da Arianovateatro in elettrizzante e scoppiettante verve, con Rita Pirro, in regia; Il settimo si riposò, ispirata dall’omonimo testo di Samy Fayad, presentata da Mela, per l’ eccellente regia di Franco Pinelli. Sono le commedie, che, per la caratura interpretativa esibita, hanno impresso il marchio di qualità identificativo della rassegna. Una caratura, la cui valenza di affidabile testimonianza e portata spettacolare si ritrova in pieno nella messa in scena  de Il settimo si riposò, con cui l’eclettica compagnia della Stabile avellana, ha superato se stessa nei ritmi di linguaggio, battute e cadenze, che le sono peculiari nel tenere la scena. Una briosa e piacevole perfomance , nel raccontare tutto ciò che accade in una qualsiasi domenica di maggio in una qualsiasi e innominata città del Belpaese, nella casa di Antonio Orefice, il vedovo inconsolabile, ma fino a un … certo punto, interpretato da uno scintillante Riccardo DAvanzo, attore di … vocazione, oltre  che aiutoregista, animatore e versatile factotum di Mela. Una passione vera per il Teatro e per il … sociale, che Riccardo ha sempre ben coniugato con l’attività professionale di esperto e ben stimato funzionario degli Uffici tecnici dell’ amministrazione provinciale di Avellino

Essenziale e sobrio l’impianto scenografico – allestito da Michele Napolitano service– de Il settimo si riposò, nel salotto con arredo  piccolo- borghese, su cui si affaccia la camera da letto di Antonio, con  porta, su cui campeggia il cartello … E’ domenica. Silenzio. Grazie. Un messaggio di perentoria sintesi … delle paturnie, per dir così,  di cui … soffre … o vive Antonio che, di domenica, non intende affatto essere disturbato, almeno fino a mezzogiorno, restandosene in camera, solo con se stesso e i suoi interessi.

 E ne dà … notizia, intenta com’è a rassettare, Gemma, la ciarliera suocera,- con cui Antonio condivide l’abitazione,- interpretata da Annamaria Montuori, agile e perspicace per la leggerezza e prontezza d’intuito, con cui si cala nelle più disparate situazioni di famiglia, volgendole alle migliori soluzioni possibili. Come avviene nella relazione che la nipote Teresina, figlia di Antonio,- interpretata  da Carmela Trionfo,- vive da lunghi anni  con Gioacchino, a cui dà forma, voce e gestualità  il sorprendente Rosario Amato. Un malato … molto  immaginario, è ,però, Gioacchino, una … farmacia itinerante di pronto-uso per sé e per gli altri,  sempre intabarrato e munito di sciarpe protettive di ogni specie e forma, al quale la paziente Teresina e Gemma devono prestare spesso e volentieri sostegno fisico e soccorso psicologico. 

E poi  il racconto in palcoscenico piega verso il borderline con la storia di Filippo Capurro, il temuto camorrista napoletano, evaso da San Vittore, il carcere di Milano, e che, armato, fa irruzione nell’abitazione di Antonio e vi si accampa ospitalmente per una serie di equivoci e ambiguità. Un intrico di situazioni, al cui centro finisce proprio Gemma, ch’è attratta dal fascino del bel tenebroso, qual è Filippo Capurro, interpretato da Filippo Montano. Ma le invitanti lusinghe di Gemma, neanche scalfiscono il duro cuore del bandito evaso, che anzi si ritrova … alleato del padrone di casa, Antonio, che non riesce più a sopportare la suocera Gemma, con le sue tante ciarle e cicalecci.

Una bella e vivida rappresentazione, arricchita dalle interpretazioni  di Saverio Corbisiero, nelle vesti di Donnarumma, il cameriere e aiuto- sarto, loquace, ma non tanto pronto di comprendonio, che vive quasi  in simbiosi con Antonio e Gemma, e di Angela Sanseverino, la sollecita e premurosa intervistatrice che predilige il toscaneggiare, dandosi  toni sofisticati e accattivanti. E senza tralasciare i ruoli del Maresciallo Persico, Matilde, del professore Notari e dellinfermiere, messi in scena da Francesco Fusco, Anna Pecchia, Andrea De Carlo ed Emanuele Candela. Davvero una coralità di alto profilo, quella dispiegata dalla compagnia Mela.

Ed il prodigio- è il caso di dirlo- dello spirito amatoriale, con cui si fa Teatro, che è cultura e socialità. Un prodigio che, nella fattispecie, si deve  al supporto tecnico di Antonio Sicondolfi e Ernesto Sasso per l’ audio e le luci, con l’organizzazione d’ accoglienza riservata al pubblico, a cura di Umberto Albanese, Rosita Loiola, Francesco DAnna, Antonio Capiluongo e Francesco De Stefano. I servizi video si devono a  Fotograficamente. net  di Salvatore Morelli.

 Ed in proposito, c’è attesa per la presentazione e diffusione  di Avella Iperbolica, il docu – film realizzato proprio da Morelli con il senso estetico che gli è peculiare. Un’operazione culturale ben concepita e realizzata, che racconta la storia, i monumenti e il paesaggio della città fondata sugli Osci. Un’operazione, di cui una bella ed elegante clip, calibrata sulla Via dei cristiani, all’altezza dell’area della  Grotta di San Michele, è stata diffusa qualche settimana fa. Una gemma visiva.

di Geo

Navigazione articolo