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L’ANALISI DEL VOTO DELL’ASSESSORE REGIONALE PASQUALE SOMMESE

“Si è chiusa una campagna elettorale che, negli 8 comuni con oltre 15 mila abitanti della provincia di Napoli in cui si è votato, ha segnato in modo inequivocabile la nascita di una grande area centrista e popolare che ha raggiunto una sostanziale parità con le altre due forze maggiori, il Pd e Forza Italia, conquistando 3 sindaci (Gragnano, S. Antonio Abate e Somma Vesuviana), contro i 2 di Forza Italia, 1 del Pd e 2 civici (Pompei e Sant’Anastasia)”.

È quanto dichiara a ilc@zziblog l’assessore regionale al turismo e ai beni culturali Pasquale Sommese, analizzando il risultato elettorale delle amministrative appena concluse.

“Ncd-Udc ha ottenuto una percentuale del 12,95% – continua l’on. Sommese – diventata del 19% a Nola, dove la grande rimonta di Vitale solo per un soffio non ha raggiunto la vittoria finale. Altro che sconfitto! Questi i dati su scala provinciale. Per restare al Nolano, dove abbiamo ottenuto anche i sindaci di S. Gennaro Vesuviano e Roccarainola, gli amici Antonio Russo e Raffaele De Simone, avevo forte il convincimento che sarebbero arrivati questi importanti risultati quando ho visto che sul territorio, al solito, tradizionale modello perseguito da una cultura politica, fatto di personalizzazione, cattiverie e demonizzazione, puntualmente registrate anche nei commenti, si contrapponevano nuovi linguaggi e nuovi entusiasmi, con tanti giovani mossi solo dalla voglia di dare un senso nuovo alle istituzioni, fatto non più di padrinaggi o di scelte di appartenenza, ma di voglia di dare contributi alti e disinteressati all’amministrazione della cosa pubblica. Non potevo sottrarmi a dare sostegno a questo modello – chiosa l’assessore regionale – che infatti si è rivelato vincente. Il solco, scavato in questa competizione avrà i propri effetti nei prossimi anni, quando altri capiranno (capiranno?) che gli attacchi personali, l’individuazione dei nemici appartengono ad una stagione di inciviltà politica che sta scomparendo. Forse, travolti dalla ‘sindrome del riflesso condizionato’, arrivano a parlare di sanità dimenticandosi le condizioni a cui era giunto l’ospedale di Nola tra immobilismo e primari lontani dalle sale operatorie, carenze ataviche e lavori mai finiti. Solo grazie ai nuovi indirizzi che la Regione Campania ha messo in campo e all’attuale dirigenza si è avviata, pur in questo momento di grandi difficoltà economiche, una nuova stagione di rilancio e valorizzazione del presidio, come le inaugurazioni in programma nei prossimi giorni confermeranno. Purtroppo – afferma l’on. Sommese – sono costretto a derogare ad un principio che mi sono imposto da sempre per rispondere al demagogismo del parlamentare Russo, che parla di salute dei cittadini nolani dimenticando quanto poteva fare e non ha fatto per il territorio nolano da quell’autorevole incarico di presidente della Bicamerale sui Rifiuti. Oggi si lascia andare a giudizi in libertà, come un giovanotto di primo pelo che si affaccia alla politica e annuncia cambiamenti. Dov’era fino ad ora? Nella sua analisi del voto, mi attribuisce addirittura la responsabilità della sconfitta a Marigliano. C’è falso ed irriconoscenza in queste dichiarazioni. Tornando a Nola – conclude l’assessore regionale – buon lavoro al sindaco Biancardi con la sua squadra. Alla qualificata opposizione uscita dalle urne il compito di sostenere coerentemente i valori messi in campo e gli impegni assunti in campagna elettorale a fianco della città e dei cittadini. Ai tanti che hanno creduto in questa battaglia, la certezza che continueranno a lottare per il cambiamento”.

(red)

BIANCARDI RADDOPPIA E LEADERSHIP DEL CENTRO-DESTRA CONFERMATA A NOLA, NELLA CITTA’ BRUNIANA LA SINISTRA E IL CENTRO-SINISTRA RESTANO NEL CONO D’OMBRA

La volontà politica dell’elettorato, espressa nel primo turno del 25 maggio e nel ballottaggio dell’otto giugno, ha confermato il radicamento del centro-destra nel contesto sociale della città bruniana. Il dato è eloquente per se stesso. E non solo se si rapporta alla coalizione maggioritaria, che comporrà la compagine di governo locale per il quinquennio 2014-2019, incentrata su Forza Italia, Socialisti riformisti e formazioni civiche, rinnovando il mandato di sindaco per Geremia Biancardi, ma anche se si rapporta con la coalizione, che ha sostenuto la candidatura di “primo cittadino” per Domenico Vitale.

Una coalizione, quest’ultima, che nel primo passaggio della tornata è stata strutturalmente e dichiaratamente di centro-destra, calibrata sull’asse costituito da Nuovo Centrodestra, Unione di Centro e Fratelli d’Italia. Una configurazione da centro-destra “altro”, ma non affatto diverso e soprattutto neanche alternativo al centro-destra con trazione garantita dagli “azzurri”, connotando, invece, uno stato di separatezza… nella stessa casa per l’identica e conclamata comune visione politica. Coalizioni consenzienti nel… contrapporsi, per una campagna elettorale, che è risultata, però, più velenosa ed avvelenata di quanto era lecito attendersi per la… fisiologia tipica delle “amministrative”; coalizioni, già forti al nastro di partenza, tanto che la partita del ballottaggio è stata giocata dai rispettivi candidati-sindaci, essendo restati gli altri tre candidati-sindaci del tutto defilati dalla scacchiera del consenso dei cittadini.

destra e sinistra insieme per vitale!!!E con il ballottaggio, il profilo di centro-destra “altro” e pro-Vitale faceva registrare una relativa… mutazione nella struttura genetica originaria, in virtù della sottoscrizione degli apparentamenti, sia con la coalizione delle liste di centro-sinistra, che aveva sostenuto, il 25 maggio, la candidatura di sindaco per Franca Maria Tripaldi, sia con la coalizione delle “civiche” a favore dell’elezione a sindaco per l’ex-presidente del Consiglio, Arturo Cutolo, a sua volta amministratore di lungo corso, in rappresentanza di Forza Italia. Un’operazione, che, sul piano della stretta valutazione politica, non veniva condivisa da Fratelli d’Italia, che si dissociava ufficialmente dallo schieramento pro-Vitale, facendo appello al proprio elettorato per il sostegno alla conferma di Biancardi alla guida del governo cittadino, con il voto di domenica. Senza dire che la lista civica per Ambrosio sindaco e la lista del Movimento 5 Stelle, con candidato-sindaco, Vallone, si chiamavano fuori dal gioco degli apparentamenti, mentre malumori e perplessità all’interno del centro-sinistra e soprattutto sul versante della lista paritaria Pd-Città Viva erano espressi con dichiarazioni pubbliche di Maurizio Costagliola e Andrea Meo, sia per l’esito del primo turno che per l’accordo programmatico d’apparentamento sottoscritto pro-Vitale. Un quadro fluido per le variazioni e le variabili frastagliate, che alla luce delle risultanze del ballottaggio verosimilmente ha giovato ben poco, e certamente non secondo le aspettative, alla coalizione pro-Vitale, mentre la coalizione pro-Biancardi senza compiere manovre particolari ed accordi al di là del proprio perimetro politico, ha “capitalizzato” al meglio la piattaforma del consenso del primo turno, attestata oltre il 40 per cento. Una strategia, recepita dalla città, con i frutti conseguenti.

arturo cutoloD’altro canto, pur nella mutazione innescata dall’accordo programmatico siglato dalle tre coalizioni anti-Biancardi, lo schieramento pro-Vitale ha conservato inalterato l’intrinseco codice… genetico di centro-destra. Una condizione, che, estrapolata dai risultati delle urne, oggettivamente, si affianca alla coalizione pro-Biancardi, ribadendo e consolidando la leadership del centro-destra in città. Una posizione, per nulla estranea alla coalizione pro-Cutolo, formata da tre “civiche moderate”, il cui tessuto connettivo si presenta con prevalenti profili di centro-destra, al di là del rilevante consenso personale acquisito dallo stesso Cutolo, a conferma della personale capacità di interloquire efficacemente con la realtà sociale della città, con la gratificazione di oltre tremila voti.

E’ lo scenario, in cui il consenso per il centro-destra, inteso in senso lato, tocca, se non supera, la soglia dell’ 80%. Ed è la risultante, che, di converso, impone sia alla Sinistra, per la quale Sel e la stessa Città Viva hanno pagato dazio, senza acquisire neanche un seggio, ad onta dell’impegno profuso, sia al centro-sinistra, una seria riflessione e una rigorosa auto-critica, alla luce della “lezione” politica resa ben esplicita dall’esito della tornata amministrativa; riflessione ed auto-critica, per… cambiare verso e concorrere in maniera costruttiva al governo della città e del territorio. Un ruolo di servizio e d’impegno, che esige un’incisiva ed efficace capacità di progetto e d’idee, con cui uscire dall’angolo della marginalità, in cui la volontà dell’elettorato ha relegato la Sinistra e il centro-sinistra, che, va ricordato, negli anni ’90 sono stati determinanti in città per l’elezione di ben due parlamentari d’area, Masullo e Manganelli, nel collegio Nola-Marigliano, così come con per l’elezione di un altro parlamentare – Massimiliano Manfredi – nelle “politiche” del 2013. Di passaggio, è utile rilevare che nella neo-compagine consiliare, il Pd-Città Viva ha acquisito un solo seggio, per Luisa Marone; nella tornata del 2009, quando il centro-sinistra sostenne la candidatura a sindaco di Franco Ambrosio, alla guida del “cartello” delle “civiche” con matrice prevalente di centro-destra, acquisì due seggi. Quando si dice… eterogenesi dei fini, con passo indietro…

Mariafranca TripaldiIn questo contesto, per la Sinistra e il centro-sinistra si pone la stringente esigenza di trovare ed usare con razionalità la bussola del…cambiare verso, per dedicarsi realmente alla città e alla soluzione delle sue problematiche, rifuggendo da obsoleti schemi per i… massimi sistemi o per la demagogia facile da proporre in termini di propaganda spicciola, ma che non… pagano mai; raddoppiano, invece, gli impegni e gli oneri di responsabilità politica ed amministrativa per il centro-destra maggioritario nel governo locale, con quindici consiglieri e il sindaco, e per quello – absit… iniuria verbis – di complemento, ben folto sui banchi della minoranza, con cinque consiglieri. Non va dimenticato, d’altra parte, che la città, per la prima volta, ha “conosciuto”, con Biancardi sindaco, un ciclo di consiliatura quinquennale regolarmente concluso con il voto di maggio-giugno, dopo oltre vent’anni di amministrazioni ballerine, prive di coesione e minate da personalismi particolaristici, in stato permanente di conflittualità, da cui sono state segnate tutte indistintamente le rappresentanze partitiche, lasciando la città… senza guida reale e identificabile negli obiettivi politici, facendo prevalere “l’apparato dirigenziale della burocrazia del palazzo”. E’ un cospicuo investimento fiduciario, quello compiuto dai cittadini verso il centro-destra double face, da valorizzare con l’efficacia di scelte adeguate e di lunga visione per la città e il territorio.

Sono rilevanti le sfide, da cui è attesa Nola, già nell’immediato, a cominciare dalle opzioni e dalle opportunità socio-urbanistiche e di sviluppo economico, connesse con l’istituzione della Città metropolitana di Napoli, in dirittura d’arrivo a gennaio prossimo; tema forte, che, però, nella conclusa campagna elettorale è stato tenuto sotto-naftalina, in assordante… silenzio. E c’è tanto altro da porre in campo, per rimettere in sesto la città, che nel giro degli ultimi decenni s’è spogliata di quelle funzioni, che fino agli anni ’70 l’hanno animata sul piano sociale ed economico-produttivo. Funzioni smarrite, sulla cui analisi sarà possibile soffermarsi in altre, successive note.

di Geo

NOLA. CUTOLO, TRIPALDI E VITALE LANCIANO LA SFIDA: “PER LA NOSTRA CITTÀ VOGLIAMO UN GOVERNO DI CAMBIAMENTO”

Pasquale Sommese e Domenico Vitale

Pasquale Sommese e Domenico Vitale

“Un governo di cambiamento per la città di Nola”. E’ questa la sfida che Domenico Vitale, Maria Franca Tripaldi e Arturo Cutolo, lanciano dopo la firma dell’apparentamento programmatico in vista del turno ballottaggio di domenica 8 giugno.

Una scelta che sarà viatico per effettuare le importanti scelte che il prossimo governo cittadino dovrà prendere per superare l’empasse che la cittadina bruniana sta vivendo in questo delicato periodo storico.

“Con la nuova alleanza UDC-NCD-PD-Centro Democratico, che sostiene il candidato sindaco Domenico Vitale, riproponiamo per la città di Nola lo schema di governo già presente a livello nazionale con Matteo Renzi, nella consapevolezza di un più solido rapporto di collaborazione e sinergia tra i vari livelli”, affermano Tripaldi, Cutolo e Vitale in una nota congiunta.

“Per la prima volta – afferma Vitale – viene sancita un’alleanza su programmi e idee, libera da condizionamenti esterni, vecchie logiche di spartizione e ambizioni personali. Per il bene di Nola e dei nolani non abbiamo esitato un istante in più a siglare l’intesa con le coalizioni di Cutolo e Tripaldi, anche a costo di sacrificare la nostra compagine che in caso di vittoria perderà seggi a favore degli alleati. Oggi la nostra priorità – conclude Vitale – è quella di assicurare alla città di Nola un governo di cambiamento negli uomini e nelle idee. Con il nostro successo elettorale vedremo finalmente un consiglio comunale rinnovato e libero da personaggi che lì siedono da troppo tempo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

La coalizione, infine, invita i propri elettori, anche quelli più critici, a sostenere il progetto di cambiamento introdotto con tale accordo che, alla luce del risultato del primo turno, testimonia non solo la voglia di cambiamento di più della metà della città, ma senza dubbio appare l’unico in grado di rilanciare l’intera Nola, dopo una giunta che ha mostrato chiare testimonianze di cattiva amministrazione.

(CS)

LA DOMENICA DI MIMMO

vitale showCh’anco tardi a venir, non ti sia grave” ammoniva con pallosa saggezza il triste poeta di Recanati (da giovani studenti un po’ superficiali abbiamo sospettato che gran parte della sua tristezza fosse causata dal fatto che scopasse poco o niente. Da adulti, ne siamo quasi certi). Ad ogni modo, resta il fatto che i nolani aspettavano con morbosa curiosità la prima uscita di Mimmo.

Appena catapultato a capo di una formidabile coalizione di sub-centrodestra, il valoroso e noto avvocato amministrativista (persino la stessa specializzazione professionale dell’avvocato Biancardi) era apparso a tutti come il più pericoloso avversario del Sindaco uscente/rientrante: in un certo senso, il vero anti-papa.

Era ora. In fondo, l’avvocato Vitale rischiava di somigliare sempre di più a quel talento naturale, destinato a diventare un sicuro fuoriclasse, amorevolmente allevato e coccolato in una importante società di calcio, che incomincia a diventare calcisticamente vecchio senza aver mai esordito in prima squadra. D’accordo, il Real Madrid è la squadra più forte e gloriosa, ma meglio passare all’Atletico (con la fascia di capitano, ovviamente) che rimanere nella cantera (la squadra giovanile) del Real a vita. (Confido convintamente in un caffè pagato da parte dell’avvocato Vitale per avergli cucito su misura la metafora sportiva più benaugurante possibile).

Torniamo alla prima uscita. Dove, si saranno chiesti i vertici dei moderati del sub-centrodestra? Qui il sentiero deve essere apparso subito stretto: se Arturo, accreditato come volenteroso outsider, ha scelto il terribile teatro Umberto e l’ha reso stracolmo, non si poteva assolutamente puntare su un contenitore più piccolo. Vada per l’Umberto, allora: moderati sì, ma fino a un certo punto, devono essersi detto con grande fiducia nella loro forza elettorale. (Appena qualche giorno fa uno di loro – il centravanti, direi – chiacchierando amichevolmente al tavolo di un bar aveva affermato di avere favorevoli sensazioni sull’esito dell’elezioni, al punto da ritenere che anche 6.000 voti per la sua coalizione li avrebbe valutati come un flop).

Non sono a caccia di caffè pagati, credetemi, ma col passare dei giorni mi vado convincendo che Arturo è un vero diesel elettorale. Come dice un mio carissimo amico, Arturo è un “uomo leale”. Lasciatelo al suo destino, ma non sfidatelo: Arturo ha più umanità/popolarità (e serietà) di quanto pensiate. Non ha dietro di sé un partito, ma ha dignità. Di questi tempi non è poco.

E così che l’ottimo avvocato Vitale ha dovuto riscontrare un teatro Umberto con un gran numero di poltrone malinconicamente vuote. Va bene, “non è da questi particolari che si giudica un giocatore”, ma neanche si può provocare un confronto e poi dire che non serve a niente. Eppure questo negativo confronto è passato in secondo piano, rispetto al fastidioso, insopportabile protagonismo di tale sig. Nicola, al quale era stata improvvidamente affidata la conduzione della intera manifestazione.

La sua incontinente verbosità ha costretto in un angolo il povero avvocato Vitale, appollaiato su uno sgabello somigliante ad un trespolo, ridotto incredibilmente al ruolo penoso di comprimario. Domande rigorosamente parametrate sullo spartito della banalità, alle quali non era possibile rispondere senza ricorrere alla demagogia più frusta. Nel mio piccolo, esprimo solidarietà all’avv. Vitale. Che cazzo puoi dire di serio, di onesto e di veritiero, quando ti chiedono dei “giovani”, se non ricorrere alle frasi fatte della più bieca retorica?

Domenico Vitale SindacoForse (voglio sperare), anche l’avv. Vitale avrebbe voluto rispondere che al giorno d’oggi in Italia i giovani sono inesorabilmente destinati ad essere sodomizzati a sangue e che ancora di più lo saranno in avvenire, quando il tasso di disoccupazione al 42,7% sarà solo un piacevole e nostalgico ricordo; che saranno (quelli fortunati o raccomandati) apprendisti di 3 anni in 3 anni oppure saranno costretti a lavorare a gratis su qualche studio professionale senza beccare un euro, ma rimettendoci il costo della benzina per eseguire le commissioni del caso; che il loro legittimo progetto di vita è rimandato a data da destinarsi.

Basta così, altrimenti invece di parlare dell’elezioni di Nola finiremmo col parlare di politica. Ma noi non vogliamo piangere:

E sempre allegri bisogna stare

che il nostro piangere fa male al re

fa male al ricco e al cardinale

diventan tristi se noi piangiam,

e sempre allegri bisogna stare

che il nostro piangere fa male al re

fa male al ricco e al cardinale

diventan tristi se noi piangiam!

di Eduardo Quercia

NOLA. COMUNALI, DOMENICO VITALE APRE LA CAMPAGNA ELETTORALE ALL’UMBERTO

Un momento della presentazione

Un momento dell’apertura della campagna elettorale di Domenico Vitale – Clicca sull’immagine per ingrandire

Si è aperta ufficialmente questa mattina la campagna elettorale della coalizione dei moderati a sostegno della candidatura a sindaco di Domenico Vitale per le elezioni amministrative del 25 maggio prossimo.

Location scelta per l’inaugurazione, una cornice di tutto rispetto e piuttosto impegnativa come il teatro Umberto. Ad intervistare Vitale e l’assessore al turismo della regione Campania (presente sul palco), Pasquale Sommese, un “uomo da palcoscenico”, il dj Nicola Pellegrino, animatore e volto noto della movida notturna dei locali del salernitano che, in qualche occasione, con la sua verve artistica, ha addirittura messo in ombra gli ospiti sul palco.

“La scelta di scendere in campo è frutto di una decisione condivisa con la mia famiglia – ha esordito Vitale – La presenza nelle liste della mia coalizione di tanti giovani mi fa ben sperare in un reale rinnovamento. La mia non è stata una candidatura calata dall’alto; anche il nostro programma elettorale è frutto del contributo e delle idee dei cittadini e riguarderà soprattutto la messa in sicurezza delle strade, l’ammodernamento e la riqualificazione delle strutture sportive, il nuovo piano traffico che dovrà essere condiviso con la città e non imposto; e poi ancora la rivalutazione del patrimonio storico-culturale; la promozione del marchio della Festa dei Gigli; il rilancio delle attività commerciali con un nuovo piano commerciale; il rilancio e la riqualificazione dell’ospedale e del pronto soccorso; punteremo inoltre sul verde cittadino con il potenziamento della raccolta differenziata venendo incontro alle esigenze dei più bisognosi, come anziani e disabili utilizzando soprattutto le professionalità locali”.

Pasquale Sommese e Domenico Vitale

Pasquale Sommese e Domenico Vitale

”Non so se il nostro candidato a sindaco è un animale da campagna elettorale – ha esordito l’assessore regionale al turismo, Pasquale Sommese – ma sono convinto che ha tutti i requisiti (capacità, professionalità e onestà) per essere un buon sindaco, anche perché a sceglierlo siete stati voi. Oggi – ha continuato Sommese – non siamo noi a preoccuparci ma coloro che hanno amministrato sì; è bene chiarire che sono stato sempre contrario in questi cinque anni ad entrare nel governo della città per la mancanza di un reale e concreto rilancio dell’attività amministrativa; per questo ringrazio chi non è caduto nelle lusinghe di un assessorato. La presenza dei tanti giovani nelle liste mi fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta per un nuovo modo di intendere la politica, respingendo decisamente la macchina del fango e le vecchie logiche della politica. E’ necessario che le amministrazioni locali mettano in campo le progettualità per poter accedere ai finanziamenti europei; Nola è una città del terziario avanzato e molto spesso ha subito una influenza forte di gruppi privati abituati più a tutelare i propri interessi che le sue eccellenze. L’inserimento delle Passeggiate Vesuviane, con tutte le realtà archeologiche e culturali dell’area nolana, nel terzo itinerario dei nove del Gran Tour sicuramente rappresenterà il vero volano di sviluppo se una saggia amministrazione sarà in grado di creare le infrastrutture per una cultura dell’accoglienza”.

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di ra.na.

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