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di ra.na. & co… contro "il sistema" della camorra dell'usura e della violenza, è un blog indipendente, nato dall'idea di persone libere che hanno a cuore le sorti della loro terra, l'Area Nolana

Archivio per il giorno “luglio 29, 2018”

VISCIANO. IL POLITTICO DEL MEMORIALE IN FLASH BACK: PADRE ARTURO, SERVO DI DIO E LA CARITA’ CRISTIANA OPERATIVA

“Non mi convinceva del tutto l’idea di realizzare una scultura statuaria su un blocco di marmo, per ricordare Padre Arturo D’Onofrio e l’azione missionaria che ne ha contraddistinto la vita. Mi è parsa ben presto un’idea di plastica fissità che, per quanto elaborata fosse stata configurata, non sarebbe stata in grado di rappresentare la capacità d’iniziativa e la dinamica concretezza realizzatrice del Fondatore del Villaggio del Fanciullo. Un’ idea riduttiva e al limite della banalità, quella di un comune blocco in marmo da plasmare e modellare con la fisionomia di statua. Mi è sembrato più significativo, invece, concepire un Memoriale che narrasse come in “movimento” la storia umana e di fede vissuta da Padre Arturo, evidenziandone le fasi di maggiore pregnanza e rilievo, in rapporto con la realtà sociale di Visciano, di cui mi ha sempre impressionato quello spirito comunitario che nei grandi contesti urbani è ormai inesistente. Ispirandomi a questa visione ho partecipato al Concorso di idee, indetto nel 2013 dall’amministrazione comunale e dall’Associazione degli ex-allievi di Padre Arturo, proponendo il progetto ch’è “diventato” il Monumento dedicato al Servo di Dio”.

E’ la dichiarazione, con cui Mina Di Nardo- artista e architetto- ha presentato l’idea-guida dell’opera che fa mostra di sé nella platea centrale della rotatoria dello svincolo stradale di Schiava di Tufino nella cerimonia del taglio e dello scoprimento inaugurale del complesso in acciaio colten, con Madrine ufficiali, le signore Rita Mariani e Natalina Marinelli; cerimonia coordinata con efficace incisività da Saverio Foglia, che ha fatto registrare la partecipazione dei sindaci dei Comuni dell’area nolano-mariglianese e della Bassa Irpinia, oltre che del consigliere regionale Enzo Alaia, in rappresentanza del presidente della Regione-Campania, Vincenzo De Luca, e del consigliere della Città metropolitana di Napoli, Raffaele Cacciapuoti, in rappresentanza del sindaco Luigi de Magistris, l’on.le Paolo Russo, parlamentare nazionale.

“ E’ un’opera che si presta- chiariva ancora Mina Di Nardo- ad una doppia lettura, quella della persona che ha fede e quella della persona che non ha fede religiosa d’ispirazione cattolica o di qualsiasi altra religione. Per la prima lettura nel Monumento sono evidenti i simboli della religiosità popolare e della fede radicata nel territorio, con cui è raccontata nelle incisioni e nei trafori del complesso la storia di Padre Arturo e della comunità nel dare vita alle opere di carità cristiana, per la seconda lettura di laica valenza sono di considerevole rilievo i due portali che configurano la simbologia dell’accoglienza e dell’ospitalità riservate sempre e a tutti con quello afflato solidale che ha caratterizzato- e caratterizza- le opere missionarie derivate dal Villaggio del fanciullo e dalla Piccola opera della Redenzione“, in Italia e nel mondo”.

VINCENZO MARIANI, IMPRENDITORE E … “BATTENTE”
L’ATTUALITA’ DI UNA STORIA RELIGIOSA E LAICA

Di profilo distinto e complementare alle riflessioni di Di Nardo era l’intervento di Vincenzo Mariani, presidente dell’omonima azienda leader mondiale nelle installazioni civili in acciaio per l’edilizia e la viabilità con stabilimenti operativi in terra canadese – a Toronto – le cui maestranze hanno realizzato le lastre d’acciaio che formano il perimetro di oltre 30 metri con cui si sviluppa la fascia circolare del Memoriale, la cui messa a dimora si deve all’impresa Barbato De Stefano di Cicciano. Una realizzazione complessa e impegnativa con filo diretto in via elettronica tra le maestranze e Mina Di Nardo.

Mariani, che fa parte della larga e grande famiglia degli ex-allievi di Padre Arturo, focalizzava rapidamente il percorso di progettazione e realizzazione dell’opera, rinnovando il personale e spiccato senso d’appartenenza al mondo del Villaggio del fanciullo e a tutto ciò che rappresenta per lui, emigrato in Canada nei lontani anni ’80, dando impulso con i fratelli all’importante realtà imprenditoriale e produttiva della Mariani group che onora il lavoro italiano all’estero; senso di appartenenza che ravviva e onora partecipando al rito dei “Battenti” che rendono omaggio alla Madonna consolatrice del Carpinello nei festeggiamenti che Le sono dedicati ogni anno e appena conclusi con la fantasmagoria dello spettacolo dei fuochi pirotecnici le cui scie multicolori si compongono e scompongono in varie figure nel cielo della notte.

E sull’attualità della “lezione” di Padre Arturo erano calibrate le riflessioni di monsignor Francesco Marino, vescovo di Nola; “lezione” che risalta nella bellezza e nell’espressività del linguaggio del Monumento che Gli è dedicato nel contesto paesaggistico a piedi delle verdeggianti colline di Visciano. E’ la “lezione” che vive nelle opere della Misericordia – corporali e spirituali- praticate a servizio del prossimo, dei più deboli e degli emarginati. Un retaggio- sottolineava il presule- che arriva direttamente a tutti, perché ciascuno nella sfera della propria condizione personale- quale che sia- può compiere nella quotidianità piccole e semplici azioni di Misericordia che danno valore all’esistenza. E sull’attualità della visione di Padre Arturo si concentrava il discorso pronunciato dal presidente dell’Associazione degli ex-allievi di Padre Arturo, il medico Pellegrino Gambardella, già sindaco del Comune collinare.E tra i temi focalizzati, l’ex “primo cittadino” poneva quello del dramma e delle sofferenze dei migranti che tagliano i ponti con le natie terre d’Africa, per trovare condizioni di vita umana in Italia e nell’Europa comunitaria della diffusa ricchezza materiale. Un’aspirazione di dignità negata e contrastata, però, dagli egoismi e dai particolarismi della società, la cui opulenza spesso è anche prospero e corposo frutto del saccheggio delle risorse compiute per secoli a mano franca dai potentati politici europei nel Continente nero; egoismi e particolarismi, che Padre Arturo, “gigante della solidarietà” avrebbe contrastato e superato, facendo valere l’etica dell’accoglienza e dell’amore.

Due itinerari- quelle disegnati dal vescovo Francesco Marino e da Pellegrino Gambardella- che Padre Vito Terrin connetteva, ripercorrendo il lungo cammino compiuto dalle opere e dalle missioni promosse e realizzate da Padre Arturo, confidando nell’aiuto della Provvidenza in tutte le situazioni e evenienze specie le più ardue e difficili da affrontare. Un puntuale affresco storico sul Bel Paese, ma pienamente calato nella realtà del territorio nostrano, rivisitando gli anni di miseria materiale e di speranza civile dell’immediato secondo dopo-guerra mondiale, quando il Villaggio del fanciullo prese forma, corpo e vita come la Grande casa dell’accoglienza. Erano le prime impronte di quella “Fede operativa”- come l’ha definita Padre Terrin- che alimentava e rinvigoriva l’energia morale puntualmente e costantemente trasfusa da Padre Arturo nell’agire di ogni giorno; quell’agire che il polittico del Memoriale racconta nella delicata e raffinata cesellatura dei trafori che lo animano. Una narrazione sagomata nei trafori, in cui spicca la scena del “ primo pellegrinaggio delle pietre” – correva il 1948, l’anno delle prime elezioni legislative a suffragio universale dello Stato repubblicano con democrazia parlamentare- destinate alla costruzione del “Villaggio del fanciullo”. Erano le pietre tufacee estratte dalle cave di pianura a Tufino e trasportate sulle spalle da migliaia di uomini, donne e giovani. Lunghi e oranti cortei, alla cui testa era sempre Padre Arturo …. con la sua pietra.

di Geo

ANCORA GIALLO SULLA DISINFESTAZIONE ADULTICIDA A NOLA DEL 23 LUGLIO, NESSUN DIPENDENTE DEL COMUNE HA CONTROLLATO IL LAVORO DELLA DITTA AFFIDATARIA. TUTTE LE DATE DEGLI ALTRI TRATTAMENTI NEL SECONDO SEMESTRE 2018

Il giallo sulla disinfestazione adulticida delle mosche e zanzare di lunedì 23 luglio annunciata dal commissariato prefettizio con manifesti murali continua ad essere oggetto di discussione in Città. Il raggruppamento temporaneo d’imprese Sigeco srl – Uniced srl affiadataria del servizio, nonostante abbia fatto pervenire all’ASL Napoli 3 Sud – dipartimento di prevenzione servizio igiene sanità pubblica – il calendario del servizio del secondo semestre del 2018 invitando i sindaci ad attivarsi per predisporre nelle date indicate il personale per l’accompagnamento al fine di consentire una corretta esecuzione del servizio, nessun dipendente del Comune di Nola è stato incaricato di controllare e seguire gli operatori della disinfestazione. Un’assurdità se si pensa che la nomina di un dipendente per la durata del trattamento (tre ore) costa alle casse comunali non più di € 45,00 per lo straordinario notturno. Quindi il lavoro è stato affidato tutto nelle mani degli operatori della ditta affidataria, che sicuramente non ha una conoscenza del vasto territorio della Città (circa 27 km). Un servizo quello della disinfestazione e derattizzazione che costa alla sola ASL Napoli 3 Sud oltre 150.000,00 euro al mese (ovviamente tutti Comuni interessati). Ecco le altre date di disinfestazione adulticida a Nola: 20 agosto; 10 settembre; 1 ottobre; derattizzazione mese di luglio è stata effettuata il 13 e 16 luglio; 2° trattamento 21 e 24 settembre; 3° trattamento 30 novembre e 3 dicembre.

di ra.na.

NOLA. AVVISO PUBBLICO PER LA NOMINA DEI 3 MEMBRI DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE TRIENNIO 2018/2021, TUTTI I REQUISITI (SCADENZA DOMANDE 31 AGOSTO 2018)

Nuovo avviso pubblico (dopo la revoca del precedente da parte del Commissario Prefettizio Anna Manganelli) per la nomina del Nucleo di valutazione e controllo di gestione del Comune di Nola per il triennio 2018/2021. La procedura non avrà carattere comparativo e la presentazione delle domande di partecipazione non vincolerà in alcun modo il Commissario Prefettizio nella scelta. La durata dell’incarico del Nucleo è triennale e rinnovabile per una sola volta. I soggetti interessati all nomina devono essere esperti in tecniche di gestione con particolare riferimento agli aspetti amministrativi e finanziari.

Requisiti: diploma di laurea specialistica e/o magistrale in materie giuridiche ed economiche (giurisprudenza, scienze politiche, scienze economiche e statistiche); titoli valutabili: esperienza professionale nel campo del management della pianificazione e controllo di gestione, dell’organizzazione e della gestione del personale, della misurazione della performance e dei rislutati; iscrizione Elenco Nazionale OIV.

Non potranno essere nominati i soggetti che rivestono incarichi pubblici o cariche nei tre anni precedenti la designazione o che abbiano superato l’età della pensione di vecchiaia; per le incompatibilità valgono le stesse dei revisori dei conti.

I componenti da nominare saranno 3 e non più 5, a seguito della modifica del regolamento. I componenti saranno nominati con decreto commissariale fra i soggetti che avranno presentato la propria candidatura entro il 31 agosto 2018. I soggetti devono essere valutati idonei sulla base dei curricula professionali e di un eventuale colloquio. Il compenso per l’incarico verrà indicato nel decreto di nomina e non può superare l’importo del collegio dei revisori. Nelle more il Nucleo di Valutazione in carica continuerà ad espletare le proprie funzioni in prorogatio per evitare interruzioni delle attività fondamentali di valutazione dell’Ente.

di ra.na.

NOLA. DOPO TRENTOTT’ANNI ARRIVA IL PENSIONAMENTO DELL’ECCLETTICO E DINAMICO DIRIGENTE PAOLINO SANTANIELLO: ”SONO STATO TESTIMONE OCULARE DI OLTRE VENTI CONSILIATURE, RINGRAZIO I MIEI MAESTRI DON SAVERIO CICCONE E TOMMASO ESPOSITO CHE MI HANNO FORMATO ED AIUTATO A CRESCERE”

Mercoledì 25 luglio nel corso di una partecipatissima festa di commiato Paolino Santaniello, dirigente al Comune di Nola, ha salutato i suoi colleghi che con lui hanno condiviso momenti di vita e lavoro. Dopo trentott’anni di lavoro al Comune è arrivato il pensionamento per l’ecclettico e dinamico dirigente, colonna portante della burocrazia comunale.

Il suo primo incarico negli anni ’80. Per anni è stato punto di riferimento in diversi settori, assistendo e partecipando a profonde ed importanti mutazioni ed evoluzioni della Pubblica Amministrazione. Dai tempi del cartaceo puro e ciclostile passando per la rivoluzione digitale fino all’epoca moderna.

Una persona equilibrata, umile e conoscitore del ruolo da svolgere. Un dirigente che si è rimesso in gioco più volte spendendo il proprio impegno a servizio dell’Ente, come dicevamo, in tanti settori amministrativi (molto attivo in quello degli Affari Generali) e quasi sempre con risultati apprezzabili. Anche quando sembrava di vivere momenti difficili è riuscito con caparbietà e tenacia a riemergere.

“Vado in pensione dopo un viaggio lungo quarant’anni – ha sottolineato il dirigente Santaniello – Sono stato testimone oculare di oltre venti consiliature, un cammino spesso faticoso e difficile, vissuto sempre con entusiasmo. Un percorso affrontato senza soste e sempre di corsa, specialmente negli ultimi anni. Ringrazio tutti per avermi sopportato – conclude Santaniello – e soprattutto per avermi fatto fare bene il mio lavoro. Un ringraziamento in questo momento va a due persone che mi hanno formato ed aiutato a crescere: don Saverio Ciccone e Tommaso Esposito, segretari generali dell’Ente agli inizi della mia carriera”.

Alla domanda di un suo possibile ritorno in Comune come amministratore il neo pensionato risponde serafico: “Penso di godermi per il momento i miei nipoti, per la politica c’è tempo”.

di ra.na.

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