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di ra.na. & co… contro "il sistema" della camorra dell'usura e della violenza, è un blog indipendente, nato dall'idea di persone libere che hanno a cuore le sorti della loro terra, l'Area Nolana

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Roccapiemonte, gestione dell’acqua può e deve rimanere pubblica

Dal lontano 2005 la comunità di Roccapiemonte resiste, sotto la guida e l’indirizzo delle amministrazioni comunali di diverso segno politico che si sono succedute nel tempo, al tentativo di far passare il servizio idrico integrato a Gori SpA.
Un luogo simbolo per l’intero movimento per l’acqua, considerato che proprio a Roccapiemonte nacque l’8 luglio 2013, su impulso dell’allora sindaco Andrea Pascarelli, la Rete dei Comuni per l’acqua pubblica nel Sarnese Vesuviano, primo esempio in Italia di un coordinamento di amministratori locali che si battono per la ripubblicizzazione del servizio e portare la gestione dell’acqua fuori da ogni logica di profitto. La stessa Rete dei Comuni che alle ultime elezioni per il rinnovo del Consiglio di Distretto dell’Ente Idrico Campano ha deciso unanimemente di candidare e far eleggere il sindaco Carmine Pagano, proprio per garantirgli la più ampia autorevolezza, forza e rappresentatività, e che si è riunita a Roccapiemonte lo scorso 4 febbraio con l’Agorà dell’acqua per manifestare il pieno sostegno all’azione del comitato civico e dell’amministrazione rocchese.
Siamo sbalorditi, quindi, dalle conseguenze paventate dal sindaco riguardo a un imminente scioglimento del consiglio comunale di Roccapiemonte, in caso di ulteriore resistenza del Comune al trasferimento della gestione del servizio a Gori.
In realtà sono almeno vent’anni che esistono strumenti speciali in capo alla Regione Campania e agli enti d’ambito, per giunta resi sempre più snelli, che consentirebbero di nominare un commissario “ad acta” nei confronti delle amministrazioni comunali che non aderiscono alla gestione d’ambito.
La nomina di un commissario ad acta, ovviamente, non avrebbe nulla a che fare con lo scioglimento del consiglio comunale o la rimozione del sindaco, che rimarrebbero nel pieno delle loro funzioni.
Tuttavia, in questi anni gli enti dotati del potere sostitutivo non si sono mai curati di esercitarlo, preferendo invece fare pressione sull’amministrazione con modalità discutibili.
È infatti incredibile che i cittadini di Roccapiemonte siano stati improvvisamente privati della fornitura idrica aggiuntiva della società Ausino, e che questo abbia determinato una parziale difficoltà di approvvigionamento idrico in alcuni condomini nelle ore notturne, che comunque non appaiono così significative se paragonate alle attuali condizioni del servizio idrico attualmente gestito da Gori, che – com’è noto – è caratterizzato da continui e costanti disservizi, e in molte aree non riesce a garantire gli standard minimi di pressione idrica domestica.
Decine sono state, nel tempo, le manifestazioni, i presidi e le attività messe in campo dal comitato e dall’intera comunità di Roccapiemonte: la Rete dei Comuni per l’acqua pubblica invita, quindi, il Comune a non cedere a minacce di scioglimento del consiglio comunale o rimozione del sindaco, che riteniamo prive di fondamento, e invitiamo tutti gli enti competenti ad attenersi a quanto previsto dalla legge, nonché all’immediato ripristino della fornitura idrica aggiuntiva da parte di Ausino.
Siamo convinti che ci siano anche questa volta le condizioni per sventare il pericolo di una imminente privatizzazione.
 
Rete dei Comuni per l’acqua pubblica – Sarnese Vesuviano

TARIFFE GORI, DAL CONSIGLIO DI DISTRETTO DOCCIA FREDDA

Il Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano ha approvato questo pomeriggio l’aggiornamento tariffario GORI per il biennio 2022-2023 e il piano economico-finanziario decennale fino al 2032. Confermato il rincaro del 2,4% già applicato quest’anno e stabilizzata la tariffa che non subirà aumenti per gli anni successivi.
Sembra una buona notizia, ma purtroppo non lo è per noi utenti.
I consiglieri del gruppo Comuni per l’Acqua Pubblica si sono opposta a questa decisione che non va incontro ai cittadini vessati dalle tariffe più alte della regione (tra le più salate d’Italia) e che hanno già subito una lunga serie di aumenti record (tra il 2012 e il 2019 + 70%).
Oggi chi ha frettolosamente votato queste delibere ha riconosciuto la validità delle partite pregresse ‘ante 2012’ per circa 120 milioni di euro circa e negato perfino rimborsi da 100 milioni agli utenti per gli aumenti non dovuti in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato 5309/2021 che annullava le tariffe del periodo 2012-2015.
Eppure i conti della Gori, dopo momenti molto tempestosi, sembrano essere in equilibrio: gli introiti tariffari annui sono passati in poco tempo da 120 a oltre 210 milioni di euro, a fronte invece di un servizio spesso scadente e investimenti insufficienti che arrivano in larga parte da risorse pubbliche, come i recentissimi 50 milioni dei fondi PNRR previsti per il programma React UE per la riqualificazione delle reti idriche fatiscenti.

La Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica ha tentato in ogni modo di aprire un confronto per trovare una soluzione condivisa sia sulla tematica delle Partite pregresse “ante 2012” che sulle tariffe 2012-2015 annullate dalla sentenza 5309/2021 del Consiglio di Stato. Tuttavia non è stato mai aperto un vero confronto che potesse portare a superare la conflittualità e non si può che esprimere profondo rammarico per l’incapacità di trovare una soluzione condivisa per superare il lungo contenzioso che ha investito il territorio relativamente alla gestione del servizio idrico da parte della GORI SpA.

A fronte di un contenzioso che pone in discussione cifre rilevantissime, superiori ai 200 milioni di euro, la Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica ha chiesto di dare un segnale forte, attraverso il rimborso agli utenti di quanto dovuto o una significativa riduzione delle tariffe. Nessuna proposta è arrivata né tantomeno alcuna discussione di merito è stata fatta. Dinanzi a una gestione che per lungo tempo è stata caratterizzata da inefficienze notorie e documentate, non si può accettare un ennesimo colpo di spugna, perfino dopo l’intervento dell’Autorità Giudiziaria Amministrativa che ha aperto il varco per procedere a una revisione della gestione GORI, trovando soluzioni che consentissero la chiusura di una lunga stagione di conflittualità.

Purtroppo, nonostante le evidenze, troppe resistenze sono arrivate contro la ricerca di un accordo che potesse, almeno parzialmente, ristorare i cittadini per la mala gestione, e c’è chi è rimasto ancorato a posizioni ideologiche prive del necessario buon senso che, almeno nell’intenzione della Rete dei Comuni per l’Acqua Pubblica, avrebbe dovuto caratterizzare una nuova stagione di coesione e unitarietà di tutte le forze del Distretto Sarnese Vesuviano.
Perciò i dieci rappresentanti dei Comuni per l’Acqua Pubblica non possono sostenere deliberati che rappresentano un colpo di spugna sulle inefficienze denunciate da tempo e rinnovano l’impegno alla contestazione giudiziale delle decisioni prese.

Acqua, Comitato civico lancia appello ai candidati sindaco per ripubblicizzazione e contro caro bollette

In vista delle prossime elezioni amministrative a Nola, il Comitato civico per la difesa del diritto all’acqua pubblica indirizza una lettera aperta ai tre candidati a ricoprire la carica di primo cittadino.

Com’è noto, la vicenda del servizio idrico nella città di Nola resta una questione delicata e scottante, che tocca da vicino le tasche di migliaia di utenti, costretti a subire nel tempo numerosi disservizi e insostenibili aumenti tariffari, nell’assenza di investimenti per la sostituzione di condotte colabrodo che perdono enormi quantità di acqua o per la realizzazione di opere attese da decenni come la rete fognaria a Piazzolla.

“Riteniamo di fondamentale importanza che la prossima amministrazione, a prescindere dal colore politico – si legge nell’appello del Comitato civico – operi per la ripubblicizzazione del servizio idrico in sinergia con i comitati e gli altri enti locali che animano la Rete dei Comuni per l’acqua pubblica, per il rispetto dei diritti degli utenti vessati, contribuendo fattivamente al superamento dell’attuale gestione della Gori SpA, nel rispetto della volontà popolare espressa prima con lo storico referendum comunale del 2008 e poi con i referendum nazionali tre anni dopo”.

La proposta di impegno da sottoporre ai candidati sindaco è chiara e precisa: restituire la sovranità alle comunità locali per una gestione interamente pubblica, efficiente e di qualità del servizio idrico per tutti i cittadini, abbassare sensibilmente le tariffe e restituire agli utenti gli aumenti non dovuti in applicazione della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso luglio, bloccare i distacchi della fornitura, realizzare un piano d’ambito distrettuale con investimenti concreti per migliorare notevolmente il servizio rendendolo ecologicamente sostenibile, abbattendo le perdite e completando su tutto il territorio le reti fognarie e gli impianti di depurazione per salvare i nostri fiumi e garantire la balneabilità del mare.

“Auspichiamo che la prossima amministrazione comunale faccia proprio questo programma – sottolineano gli attivisti del Comitato – attivandosi in tutte le sedi opportune e non facendo mai mancare il confronto democratico con i cittadini, soprattutto in un momento in cui è richiesta una forte azione a tutela dell’intera comunità, anche in risposta alle gravi emergenze economiche, ambientali e sanitarie che stiamo attraversando”.

Comitato civico per la difesa del diritto all’acqua – Nola

SOMMERSI DAI RECLAMI BASTA AUMENTI GORI, VOGLIAMO I RIMBORSI!

Il Consiglio di Stato con sentenza n. 5309/2021 ha stabilito che nel periodo 2012-2015 il gestore GORI ha aumentato le tariffe in modo illegittimo, riconoscendo le ragioni dei dei comitati per l’acqua pubblica e dei Comuni ricorrenti, e ha deciso di tagliare, già nell’immediato, gli aumenti del 30%, nell’attesa della rideterminazione finale da parte dell’Autorità nazionale di regolazione ARERA.
Sembra che Gori stia inviando la stessa risposta predefinita a tutti gli utenti che hanno inviato finora il reclamo, facendo orecchie da mercante.
A differenza di quanto sostenuto dal gestore idrico, però, la sentenza del Consiglio di Stato è immediatamente applicabile e, come tale, va rispettata.
Nel caso in cui venissero negati i rimborsi, si potrebbe arrivare a nuove azioni legali collettive per tutelare i cittadini, come la class action.
Per chiedere a GORI il rimborso degli aumenti (dal 2012 a oggi) non dovuti, è necessario scaricare il modulo pubblicato e seguire le istruzioni–>
http://retecivica-ato3.blogspot.com/2021/12/io-reclamo-il-consiglio-di-stato.html

Il reclamo, compilato e firmato con allegata copia del documento d’identità, va inviato a mezzo PEC all’indirizzo di posta certificata protocollo@cert.goriacqua.com o attraverso raccomandata postale A/R a GORI S.p.A. – Via Trentola, 211 – 80056 Ercolano (NA).
In alternativa, gli utenti possono consegnare il reclamo ai banchetti o nei punti di raccolta che i comitati civici e le associazioni dei consumatori hanno attivato sul territorio.

Dove puoi recarti in questo fine settimana:

Nola
Domenica ore 10 – 12.30
Comitato civico, via Duomo 28

Marigliano
Domenica dalle 10 alle 13
Piazza Municipio

Saviano
Domenica dalle 10 alle 13
Sede Arci Masaniello in via degli Orti 27

Pomigliano d’Arco
Domenica dalle 10 alle 13
Associazione Città Aperta

Sarno
Sabato 18 dalle 10 alle 13
domenica 19 dalle 10 alle 13; dalle 19 alle 22
Piazza 5 Maggio

Nocera Inferiore
Sabato h10-13 e h17-20 / domenica h10-13
Piazzetta Petrosini

Nocera Superiore
Domenica dalle 10 alle 13; dalle 17 alle 20
Corso Matteotti (Bar Bocadillo)

Fisciano
Domenica dalle 10 alle 13
Piazza Regina Margherita

Castel San Giorgio
Domenica
Piazza Amabile

Mercato San Severino
Sabato e domenica (mattina e pomeriggio)
Corso A.Diaz (nei pressi banca Intesa San Paolo)

Portici
Domenica dalle 10 alle 13
viale Leonardo da Vinci angolo con via Libertà

Angri
Sabato e Domenica dalle 10 alle 13
Piazza Doria

Gragnano
Domenica dalle 10 alle 13
CAF MCL Piazza Aubry 27 (Palazzo Passarelli)

APPELLO AI SINDACI E AI CONSIGLIERI DISTRETTO SARNESE VESUVIANO: BOCCIATE PER LA TERZA VOLTA GLI AUMENTI GORI E RISPETTATE LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO!

Venerdì 6 agosto – in prima convocazione – e sabato 7 – in seconda – il Distretto Sarnese Vesuviano è chiamato (per la terza volta in tre mesi) a decidere sui nuovi aumenti tariffari per il periodo 2020-2023: il blitz d’agosto degli amici della GORI!

Non può continuare il saccheggio ai danni dei cittadini, che hanno subito aumenti record del 70% tra il 2012 e il 2019: gli introiti tariffari annui GORI sono passati da 120 milioni a ben 209, in cambio di un servizio indecente e investimenti scarsissimi (se non eseguiti con fondi pubblici).

La recente sentenza del Consiglio di Stato ci ha dato ragione, annullando le tariffe deliberate per il 2012 – 2015 e riducendo del 30% gli aumenti già applicati, ordinando una nuova istruttoria amministrativa per rifare lo schema tariffario.

Perché i padroni dell’acqua non vogliono rispettarla?

Chiediamo di attivarvi per BOCCIARE la proposta di schema regolatorio delle tariffe e BLOCCARE i nuovi aumenti, rispettando la legge e il buon senso.

Basta confrontare le diverse tariffe applicate negli altri territori della Campania per accorgersi che esiste un’inaccettabile diseguaglianza, che non può più essere tollerata.

L’unica strada percorribile è abbassare SUBITO le tariffe e restituire il maltolto agli utenti.

#StopTariffeGori #AcquaPubblica #AcquaBeneComune

Gori, Distretto riduce le tariffe

Terremoto nel Sarnese Vesuviano sulle tariffe del servizio idrico GORI: stop definitivo al nuovo schema tariffario. Il Consiglio di Distretto dell’Ente Idrico Campano era chiamato a esprimersi sul piano tariffario per il quadriennio 2020 – 2023, dopo il rinvio della seduta dello scorso maggio con cui si impegnava a bloccare i rincari e approfondire la possibilità tecnica di ridurre le tariffe per renderle finalmente socialmente sostenibili.

All’indomani della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha dato ragione al gruppo dei Comuni per l’acqua pubblica ricorrenti, annullando le tariffe deliberate dall’ARERA e riducendo del 30% gli aumenti tariffari già applicati dal 2012 al 2015, il Consiglio di Distretto non ha potuto far altro che prendere atto della nuova situazione, deliberando con consenso unanime l’abbassamento della tariffa idrica ricalcolato sulla base della sentenza.

“Si è scoperchiato il vaso di Pandora delle bollette Gori con una decisione che mette in discussione l’intero piano tariffario dell’ultimo decennio – sottolineano i rappresentanti dei Comuni per l’acqua pubblica – e appare ora indispensabile applicare subito la riduzione delle tariffe dai primi calcoli effettuati nella misura di almeno l’8% e restituire agli utenti tutte le somme a nostro avviso non dovute. Ordinando il rinnovo dell’istruttoria, il Consiglio di Stato obbliga inoltre ARERA a coinvolgere i Comuni per riformulare correttamente una tariffa schizzata oltre ogni limite con aumenti del 70% in otto anni. La sentenza è immediatamente esecutiva e non ha bisogno di ulteriori provvedimenti per essere applicata: se c’è qualcuno che vuole fare scherzi siamo pronti a difendere i diritti dei cittadini in tutte le sedi”.

Si apre, dunque, un nuovo percorso per la restituzione del servizio idrico ai Comuni, per il superamento della sciagurata stagione Gori e la costituzione nel più breve tempo possibile di un’azienda interamente pubblica per la gestione trasparente, efficiente, solidale, ecologica e partecipata della risorsa acqua, nell’interesse esclusivo della cittadinanza.

Rete Comuni per l’acqua pubblica – Sarnese Vesuviano

Tariffe GORI, Consiglio di Stato boccia gli aumenti. Ridotti del 30% i rincari del periodo 2012 – 2015

Tariffe GORI annullate e utenti rimborsati, il Consiglio di Stato dà ragione ai Comuni e ai comitati civici schierati per l’acqua pubblica. Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 5309/2021 ha, infatti, annullato la delibera n. 104/2016 dell’ARERA, l’Autorità nazionale che ha l’ultima parola sulle tariffe idriche, riducendo del 30% gli aumenti tariffari già applicati dal 2012 al 2015 e ordinando il rinnovo dell’istruttoria.

I Comuni di Casalnuovo di Napoli, Scisciano, Angri, Roccapiemonte e Roccarainola, in rappresentanza della Rete dei Comuni per l’acqua pubblica, difesi dall’avvocato Francesco Miani, con la consulenza tecnico-economica dei professori Marcello d’Amato e Sergio Marotta, ottengono una vittoria clamorosa in Consiglio di Stato che, annullando le tariffe del quadriennio 2012 – 2015, mette in discussione l’intero andamento tariffario fino ai giorni nostri.

“Un successo senza precedenti – dichiara Giuseppe Grauso, consigliere del distretto Sarnese Vesuviano e promotore del vasto contenzioso legale sulle tariffe  – che squarcia il velo di oscurità sulle tariffe applicate almeno negli ultimi 8 anni, con cui otteniamo immediatamente una riduzione del 30% degli aumenti e l’obbligo per ARERA di approfondire insieme ai Comuni ricorrenti il tema della tariffa idrica GORI che è schizzata oltre ogni limite nell’ultimo decennio con aumenti di circa il 70%. Questa decisione pone le basi non solo per l’abbassamento immediato della tariffa ma apre la strada, se la si vuole percorrere, a una riflessione più ampia sulla disastrosa gestione del servizio e sulla necessità di prendere velocemente la strada della ripubblicizzazione. La sentenza incide inevitabilmente anche sulle nuove tariffe del periodo 2020 – 2023 in approvazione proprio in questi giorni. È necessario cambiare logica – continua Grauso – evitando che sia la GORI a dettare la tariffa e facendo in modo che i Comuni, ritornando al comando della macchina, prendano finalmente le decisioni nel solo interesse del territorio e dei cittadini”.

Una pronuncia che arriva alla vigilia della riunione del Consiglio di Distretto Sarnese Vesuviano, chiamato il 15 luglio a esprimersi sul nuovo piano tariffario dopo il rinvio della seduta deliberato all’unanimità con l’impegno a bloccare i rincari e approfondire la possibilità tecnica di ridurre le tariffe per renderle finalmente socialmente sostenibili.

La Rete civica per l’acqua pubblica, intanto, per informare in modo trasparente i cittadini, approfondendo i contenuti della sentenza e presentando uno studio sulle nuove tariffe in approvazione, annuncia un webinar sulla pagina Facebook “Rete Civica No GORI” mercoledì 14 luglio alle ore 19:30 con la partecipazione dell’esperto Remo Valsecchi, commercialista e revisore contabile.

Rete Comuni per l’acqua pubblica – Sarnese Vesuviano

Acqua pubblica, comitati e sindaci in piazza a Pomigliano dieci anni dopo i referendum

Lunedì 21 giugno ultimo incontro della Rete civica per l’acqua pubblica in occasione del decimo anniversario dei referendum popolari. Appuntamento alle ore 19 a Pomigliano d’Arco in Piazza Primavera con la partecipazione dei sindaci del territorio schierati a favore della ripubblicizzazione del servizio idrico. Introduce Tommaso Sodano, rappresentante dell’associazione Città Aperta, intervengono i sindaci Gianluca Del Mastro (Pomigliano D’Arco), Pasquale Di Marzo (Volla), Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana), Vincenzo Fiengo (Cercola), Massimo Pelliccia (Casalnuovo), Edoardo Serpico (Scisciano), tutti consiglieri del Distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano. A concludere i lavori Ida Dello Ioio, esponente della Rete dei comitati, e don Aniello Tortora, responsabile Carità e Giustizia della Diocesi di Nola.
“Sono passati 10 anni dalla vittoria dei referendum del 2011 – sottolineano gli attivisti dei comitati civici – la legge d’iniziativa popolare sull’acqua pubblica continua a dormire nei cassetti della commissione Ambiente della Camera, le grandi imprese vogliono mettere le mani sui miliardi del Recovery Fund, la pandemia e la crisi economica impongono invece un’immediata inversione di rotta. Ventisette milioni di italiani attendono il rispetto dell’esito referendario e, tra essi, due milioni e seicentomila cittadini campani rivendicano il pieno diritto di accesso all’acqua e la difesa della nostra democrazia, e proprio in questo territorio si raggiunse l’affluenza alle urne più alta della Campania e tra le più significative del Paese. Una volontà popolare tradita, visto che nella nostra area la gestione Gori continua a imperversare, le tariffe sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, continuano i disservizi ai danni degli utenti e crescono le perdite idriche in mancanza di investimenti concreti sulle reti. Scendiamo in piazza con gli amministratori locali per riaffermare le nostre proposte: ripubblicizzare il servizio idrico, chiudere la contestata stagione Gori, abbassare finalmente le tariffe più alte d’Italia, migliorare efficienza e qualità.

Rete civica per l’acqua pubblica – Sarnese Vesuviano

Acqua pubblica, a 10 anni dai referendum continua impegno dei comitati

Venerdì 11 giugno alle ore 18 a Napoli in Piazza Municipio il Coordinamento campano dei comitati per l’acqua pubblica celebra la vittoria referendaria, a dieci anni dalle consultazioni del giugno 2011. Un successo che ha portato Napoli a essere l’unica grande città italiana che ha obbedito ai referendum popolari attraverso la costituzione dell’azienda speciale ABC Napoli, promuovendo una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Con rappresentanti dell’amministrazione comunale partenopea e dell’azienda speciale si discuterà del futuro dell’acqua pubblica a Napoli e della necessaria estensione della gestione ABC a tutti i Comuni del Distretto idrico.

Saranno presenti all’incontro i referenti delle reti territoriali dei comitati (Avellino, Benevento, Nord Napoli, Sarnese Vesuviano) impegnati per la ripubblicizzazione delle gestioni locali e contro i nuovi tentativi di privatizzazione, con l’intervento conclusivo di padre Alex Zanotelli. “Vogliamo rilanciare con forza la volontà espressa dal voto di oltre 2 milioni e 400 mila cittadini campani – sottolineano gli attivisti dei comitati – oggi l’acqua è ancora sotto attacco. Il parlamento non approva la legge sull’acqua pubblica, il governo Draghi sta provando con il PNRR a portare avanti nuove privatizzazioni, la finanza globale è sempre più spregiudicata nel fare profitti, mentre la crisi climatica impone un’urgente inversione di rotta. Oggi è ancora più chiaro che l’acqua è la prima cura e che senza diritti fondamentali la nostra società è troppo fragile”.

Il calendario delle iniziative promosse in Campania, dopo quelle già tenute la scorsa settimana a Marano e Benevento, prosegue sabato 12 giugno alle ore 10 ad Avellino in Corso Europa, domenica 13 alle ore 10 a Sarno nel suggestivo scenario del Parco Cinque sensi, lunedì 21 alle ore 19 a Pomigliano d’Arco in Piazza Primavera. Sono invitati a partecipare i cittadini, i movimenti, le associazioni, le parrocchie, gli artisti, le organizzazioni sindacali e politiche che intendono rinnovare il loro Sì per l’Acqua Bene Comune e per una piena attuazione della volontà popolare espressa con i referendum.

Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua

Nola. Ennesimo guasto improvviso, i rubinetti di quasi tutta la città restano di nuovo a secco (mancanze d’acqua e abbassamenti di pressione idrica)

La Gori, gestore idrico nell’area nolana, ha reso noto che sono in corso mancanze d’acqua e abbassamenti di pressione idrica a causa di un guasto improvviso, su tutto il territorio comunale di Nola, ad eccezione di via Feudo, via Circumvallazione e S.S. 7bis. A quanto si apprende, sembra che i tecnici siano al lavoro per provvedere alla riparazione del guasto. Il ripristino della normale erogazione idrica – avverte la Gori – avverrà gradualmente a partire dalle 22:30 di sabato 22 maggio 2021. Alla riapertura del flusso idrico potrebbero verificarsi transitori fenomeni di torbidità dell’acqua, di breve durata, per i quali si consiglia di far scorrere per alcuni minuti l’acqua dai propri rubinetti. Intanto nel primo pomeriggio di quest’oggi, poco prima che cominciassero a verificarsi della mancanza d’acqua o abbassamenti della pressione idrica, sembra che in molte zone della città bruniana ci sia stata una fuoriuscita dai rubinetti di acqua torbida.

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